La storia di un campione paralimpico

Volevo solo pedalare è il secondo libro pubblicato da Alex Zanardi, aiutato dal giornalista Gianluca Gasparini che accompagna tutta la narrazione introducendo ciascuno dei 16 capitoli. Molto si è scritto e detto su Zanardi, ex automobilista ed “eroe dei due mondi” che dal 2001 si è dovuto ricostruire la carriera, oltre che la vita, dopo aver perso le gambe in un incidente di gara.

Cambiamenti.

Un pit stop ai box della morte, se può passare la metafora, trasformatosi in un punto di ripartenza che ci ha regalato uno straordinario atleta paralimpico capace di reinventarsi a bordo di una handbike, la bicicletta a braccia. Già prima dell’incidente in Germania, Zanardi aveva optato per un “cambio mestiere” passando dalla Formula 1 alla Indy Car, disciplina (non più esistente) in cui ha raccolto molti più successi. Ed anche dopo l’amputazione delle gambe, il bolognese è andato avanti per la sua strada. Dandosi da fare pure per iscritto: nel 2003 ha pubblicato l’autobiografia Però, Zanardi da Castel Maggiore. Il sequel, Volevo solo pedalare, scoperchia soprattutto la fase post incidente, che ha trasformato Alex nel campione paralimpico ammirato in tutto il mondo.

Carattere.

Cosa emerge? Certamente la singolare energia del protagonista, una vitalità che né l’incidente del 2001 né la costante esposizione pubblica sembrano aver inquinato. Ma c’è dell’altro. Scopriamo ad esempio uno Zanardi davvero “infoiato” di meccanica, smontaggio ed imballaggio: una passione che si traduce in qualche pagina un po’ troppo tecnica, in cui la lettura rischia di arenarsi. Oppure uno Zanardi tenace, orgoglioso e agonista anche prima di aver perso le gambe: d’altra parte, per far strada su due piste diverse (automobilismo e paraciclismo) ci vuole uno sportivo d’eccezione. Fino allo Zanardi che la carovana mediatica ha contribuito a rivelare: un uomo che ci testimonia come il miglior successo sia provare a cavare il meglio da sé stessi, anche nelle situazioni più faticose.

Contorno.

E visto che come ha detto qualcuno «Si nasce e si muore soli ma in mezzo c’è un bel traffico», il libro ritaglia sezioni interessanti anche per i co-protagonisti della storia: le persone che hanno accompagnato ed arricchito Alex nelle tappe della sua carriera. Dal padre Dino, quasi riscoperto in età adulta, fino al dottor Costa, lo storico medico delle moto che ha curato la postfazione del volume. Volevo solo pedalare non assume i contorni dell’opera definitiva, anche perché il protagonista sembra ben intenzionato a non fermarsi. Piuttosto, il libro può essere utile per esplorare la mentalità di un atleta che ogni giorno, e in ogni nuova gara, rinnova due imprese forse sottovalutate: saper abbracciare nuove sfide professionali e non darsi per vinti.

Alex Zanardi ospite a Che tempo che fa nel 2019.

Perché leggere Volevo solo pedalare di Alex Zanardi:

perché l’esperienza e l’approccio di Zanardi possono dire qualcosa di significativo ad ognuno di noi


Titolo: Volevo solo pedalare
Autore: Alex Zanardi con Gianluca Gasparini
Editore: Rizzoli
Anno: 2016
Pagine: 263

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