L’ultimo atto di un campione infinito

Campione infinito.

Alberto Galimberti, scrivendo il suo Alessandro Del Piero, non può e non vuole essere super partes: lo mette in chiaro fin dalle prime battute. Il suo essere sia tifoso irremovibile che raffinato narratore sono a servizio di una meritevole rielaborazione della storia calcistica di uno dei più grandi giocatori italiani. L’argomento della trattazione è inquadrato ed echeggiato in un lampante sottotitolo, teso a precisare che il lettore ha tra le mani l’ Ultimo atto di un campione infinito: così vengono sintetizzati il contenuto e la metodologia. La ricostruzione è particolare e originale. Concentrata sull’ultima partita disputata da Del Piero nel campionato italiano, ovviamente con la maglia bianconera, il 13 maggio 2012, allo Stadium, Juve – Atalanta. L’esposizione prende le mosse e si incentra sull’andamento di questo match, rappresentativo dell’intero e intenso cammino sportivo del grande numero 10. Numerosi e continui flashback aprono spiragli, scorci, scenari unici e luminosi. Le espressioni per lo più entusiastiche di Galimberti non sono affatto fuori luogo e suonano tutt’altro che generose ed eccessive; gli aggettivi non appaiono sproporzionati e forzati, o le descrizioni esagerate. Al netto del suo dichiarato essere di parte e non scevro da confessato favoritismo, è indubbio che la sua densa e interessante opera (di oltre trecento pagine), sia di valore, documentata e realistica.

13 maggio 2012.

La qualità e il talento di Alex sono indiscutibili, mostrati e confermati in ogni dove: diciannove anni di campionati e coppe, sospinto dal tifo di casa e dall’ammirazione che gli è sempre stata  riconosciuta dagli avversari stessi. Frantumando ogni record in fatto di presenze, realizzazioni, assist, trofei. L’autore non ha remore a considerare il campione di San Vendemiano come il calciatore juventino più forte di tutti i tempi, scavalcando, grazie ai risultati da lui raggiunti, perfino una personalità carismatica, gloriosa, essenza stessa della “juventinità” del calibro di Giampiero Boniperti. La gara dunque che conclude il campionato 2011-2012, in scena a Torino, diventa emblema e canovaccio al tempo stesso, sulla cui base il giornalista disegna il lungo percorso di Pinturicchio. Lo svolgersi dell’incontro (reti, pause, falli, infortuni, punizioni, schemi, giocate) danno modo – come detto – di aprire parentesi, di percorrere a ritroso la carriera di Alessandro, sciorinare i suoi numeri, le sue abilità, le sue invenzioni. Il suo immenso e ricco bagaglio tecnico, la sua affidabilità e solidità umana; il suo attaccamento alla maglia, alla società e alla tifoseria. Il suo essere diventato in poco tempo leader riconosciuto, fuoriclasse acclamato, uomo simbolo di una compagine vincente; decisivo in tante circostanze e nei tanti successi ottenuti con il proprio club (oltre che con la Nazionale). Insomma, una valanga di delizie balistiche, una serie impressionante di prestazioni da protagonista, una continuità che lo consacra come leggendario recordman.

Decisivo. Essenziale. Antidivo.

Il volume riporta tutte le sue imprese, offrendo la cronaca di molti dei match significativi, e presenta per così dire “digressioni” che mettono a fuoco la compiutezza dell’atleta e del personaggio. Non mancano anche i momenti no e i periodi di stop, coincisi sostanzialmente col grave infortunio di fine anni 90 e con i due anni in cui Fabio Capello ha allenato la Juve (2004 – 2006). E – si affretta giustamente a precisare l’autore – nonostante incomprensioni, difficoltà, bocciature, non si è fatto scrupolo di seguire la sua squadra in serie B, contribuendo da assoluto mattatore alla immediata risalita in A e alla riconquista dei vertici del calcio europeo. Grande temperamento, grande combattente, grande trascinatore. Tutto quello che ha realizzato in ambito sportivo ed extra sportivo (il suo brand – ADP 10 –, i contratti con gli sponsor, la promozione di se stesso e del suo business), lo ha pianificato e condotto con serietà, oculatezza, determinazione. Questo mette in risalto lo scrittore tributandogli i meriti, i riconoscimenti, la simpatia che gli sono dovuti. Tutto ciò che a causa della sua discrezione e della sua riservatezza gli è stato forse in parte negato o non valutato appieno nella sua smisurata grandezza. Sobrio, essenziale, antidivo: Galimberti nella sua accurata disanima conferma (ad esempio descrivendo la semplicità del suo matrimonio e la spontaneità del suo congedo dal popolo juventino) anche gli aspetti di moderazione che hanno caratterizzato la sua figura di campione totale, misurato e saggio.

Perché leggere Alessandro Del Piero di Alberto Galimberti:

perché ricostruendo la carriera del fuoriclasse juventino, l’autore ne coglie l’unicità e la grandezza. Il suo ventennio bianconero è passato in rassegna nella totalità delle sue prodezze e delle sue decisive prestazioni, rimarcando lo spessore e la maturità del suo essere uomo e calciatore.


Titolo: Alessandro Del Piero
Autore: Alberto Galimberti
Editore: Diarkos
Anno: 2023
Pagine: 346

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