Dagli agoni omerici agli sport globali

LIBRO FINALISTA AL PREMIO LETTERARIO SPORTIVO INVICTUS 2022

Il potere della vittoria di Moris Gasparri, se già non lo è, certamente diventerà una pietra miliare degli studi relativi ai fenomeni sportivi. Colti nella loro universalità e nelle loro radici. Si tratta di una pubblicazione di approfondimento il cui l’interesse principale sono gli aspetti fenomenologici, genealogici, eziologici di una attività umana antica e globale. La ricerca cioè degli eventi e delle cause che hanno dato origine alla dimensione sportiva, delle caratteristiche che l’hanno via via precisata e dei processi che l’hanno trasformata e “modernizzata”. Il semplice tifoso come l’erudito sociologo trovano qui notevoli spunti di riflessione, elementi storiografici in quantità, valutazioni documentate e conclusioni condivisibili. Ogni lettore si troverà a proprio agio affrontando quest’opera scritta e argomentata con chiarezza, dall’impianto quasi da manuale ma dal procedere piacevole. Un arricchimento e un invito a considerare la materia con uno sguardo ragionato e onnicomprensivo. Dedicando allo sport un’attenzione tanto ampia e qualificata da promuoverne la valenza culturale e letteraria. Contribuendo a ridare dignità e nobiltà ad una tematica per troppo tempo considerata come puro svago, divertimento, sfogo e priva di valori di alto profilo.

Lo sport e la sua storia.

La prima parte di volume, Fenomenologia dello spirito agonistico, ripercorre le origini delle gare sportive a partire dal mondo greco e latino. Non sorprenderanno, dato il tenore e la qualità del testo, le ripetute citazioni di Omero, Pindaro, Virgilio a testimonianza di quanto l’autore sta illustrando relativamente alle competizioni e agli agoni sportivi, e alla loro provenienza dalla classicità. Come pure i riferimenti a Paolo di Tarso, Tito Livio, Leon Battista Alberti, Giacomo Leopardi, Nietzsche: essenziali per la ricostruzione della storia dello sport nel mondo occidentale. «Partite e gare affascinano miliardi di persone in tutto il pianeta, ma in cosa consista il fascino dell’agonismo, che cosa rappresenti per le comunità umane del presente e del passato, come e perché si sia originato e sviluppato lungo le varie epoche della storia europea e mondiale, è raramente stato fatto oggetto di analisi, riflessioni, studi scientifici, soprattutto in Italia. L’obiettivo con cui nasce questo libro è di iniziare a colmare questo vuoto».

Sport e modernità.

La seconda parte (Lo sport nell’età della globalizzazione) è una dettagliata disamina circa la declinazione delle valenze dell’antichità, riproposte nelle forme più varie da parte di alcune specifiche culture nazionali (Francia, Inghilterra, Stati Uniti, Cina, Italia). Il testo presenta qui l’agonismo – inteso come lotta, tecnica, cura del corpo, partecipazione, spettacolo, spazialità e strutture architettoniche -, che in epoca moderna e recente, pur non rinnegando le proprie radici, si sviluppa e si trasforma in programmazione mediatica, ricerca del business, sovrapposizione con la cultura digitale. Ed esplicita le implicanze politico-sociali, grazie alle quali gare e manifestazioni diventano cassa di risonanza per rivendicazioni di diritti o presa di posizione nei confronti di disuguaglianze e discriminazioni.

Vittorie e sconfitte.

Il titolo dell’opera potrebbe trarre in inganno. Il trionfo di un atleta è sì per lui (e per la nazione che rappresenta) concreta possibilità di mettersi in mostra e acquisire maggior autorevolezza (ed anche potenza e ricchezza, certo) nell’ambito della propria comunità di appartenenza e nel consesso mondiale. Ma il “potere” a cui si allude riguarda la forza di attrazione, la spinta alla motivazione, l’impeto a superarsi che la vittoria esercita sui concorrenti (e chiaramente sugli Stati interessati a rafforzare il proprio prestigio). “Vittoria” come ambizione e desiderio. Stimolo al miglioramento, traguardo di fatiche, allenamenti, preparazione. Ricompensa esaltante ma mai realmente posseduta. Una volta acquisita, diventa un ricordo, è passata. E, anzi, deve sempre fare i conti con la sua zona d’ombra: la sconfitta. Questo è l’argomento dedicato da Gasparri all’ultima parte del libro: L’epilogo. Il potere della sconfitta. Ne illustra le dinamiche leggendo in controluce un bellissimo romanzo di David Foster Wallace e l’esperienza umana e professionale dell’allenatore argentino Marcelo Bielsa.
Il testo nel suo insieme rappresenta una ricchezza e un contributo significativo per la materia trattata con rigore, profondità e completezza. Auspichiamo che l’autore, tanto attento e preciso, allarghi ancor più il proprio campo di ricerca e – a proposito di quanto fin qui considerato – in un prossimo futuro indaghi da par suo le politiche e le attività sportive dei Paesi dell’Est Europa, non molto considerate in questo suo lavoro.

Perché leggere Il potere della vittoria di Moris Gasparri?

Perché è uno studio storico-scientifico dello sport e delle sue attività, dalle origini fino alle recenti caratterizzazioni; perchè la materia è tratta con rigore, precisione e competenza.


Titolo: Il potere della vittoria
Autore: Moris Gasparri
Editore: Salerno Editrice
Anno: 2021
Pagine: 263

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