Il tennis come esperienza religiosa – David Foster Wallace
Due saggi del grande scrittore americano
Il tennis come esperienza religiosa si compone di due saggi che hanno per titolo Democrazia e commercio agli US Open e Federer come esperienza religiosa. Conclude il volumetto una illuminante postfazione di Luca Briasco che inquadra brevemente la traiettoria letterario-sportiva di David Foster Wallace (DFW). L’interesse dell’autore nasce da una sua profonda passione che lo portò a dedicarsi al tennis con buoni risultati a livello regionale, non riuscendo però ad approdare al professionismo. Riversò invece il suo talento in ambito letterario, come sanno i cultori della materia, imponendosi nel panorama americano come uno dei migliori scrittori di sport di questo secolo. Non abbandonò dunque mai realmente il mondo del tennis, affrontato in diversi suoi scritti e diventato una sorta di codice di lettura dei comportamenti e dei meccanismi della società (cfr. il romanzo Infinite Jest che, tra l’altro, lo consacrò definitivamente come autore di fama internazionale). I principali saggi dedicati da DFW al tennis (pubblicati inizialmente su riviste, e poi in varie raccolte) sono in totale cinque, gli ultimi due dei quali qui riportati. Questo lo sviluppo del suo pensiero, considerato nei titoli dei cinque saggi: Tennis, trigonometria e tornado, Come Tracy Austin mi ha spezzato il cuore, L’abilità professionale del tennista Michael Joyce…, Democrazia e commercio agli US Open, Federer come esperienza religiosa. Luca Briasco, nel suo commento finale, mette bene in evidenza la progressione della visione che DFW aveva del tennis, riletto e ripresentato al pubblico alla stregua di un’“esperienza religiosa”.
I due saggi.
Nel primo saggio l’autore presenta gli US Open del 1995. Da giornalista accreditato, quindi da un punto di osservazione privilegiato, descrive con vivacità i molteplici aspetti della competizione, le complesse dinamiche, gli specifici dettagli. L’ambientazione, il brulicare delle persone, il variegato mondo delle tifoserie, le movenze degli atleti (passati in rassegna anche rispetto al loro abbigliamento e alle loro caratteristiche fisiche), gli sponsors, il business… Con la maestria del grande scrittore e la competenza dell’ex tennista affronta la realtà degli US Open “semplicemente” descrivendo ciò che da spettatore egli sta vedendo, offrendo al lettore lo spettacolo – nel suo insieme e nei minimi particolari – che via via si spalanca al suo acuto sguardo. La peculiarità e la bellezza del suo narrare, a partire da ciò che può essere considerata “solo” cronaca sportiva, diventa sorprendente letteratura, e della più alta. Nel secondo saggio DFW si supera. Questa volta è la finale di Wimbledon 2006 tra Nadal e Federer a catalizzare la sua attenzione, non limitandosi al racconto della partita. Passa in rassegna, sottolineandone le qualità umane e tecniche, alcuni grandi tennisti quali Agassi, McEnroe, Connors, Lendl e ovviamente Federer, per DFW un mito insuperabile da ogni punto di vista. La sua bravura di scrittore e la sua eleganza stilistica permettono al lettore di gustare anche le disquisizioni sulle proprietà delle racchette composite o della cinestetica (forse un po’ troppo ardua la richiesta di seguirlo nelle numerose e fitte note a piè pagina…). In questo secondo saggio, non solo si è piacevolmente risucchiati nella plasticità delle rappresentazioni, ma si è guidati sia a condividere le riflessioni dell’autore circa le ritualità del tennis e dei suoi campioni, sia a comprenderne gli aspetti artistici, estetici, spirituali in senso lato. DFW si esalta al cospetto del grande Roger Federer, contemplandolo e presentandocelo in tutta l’impeccabile grazia delle sue raffinate giocate che alludono ad una continua trascendenza di se stesso. Caratteristica questa che gli permette di consapevolizzare e superare i propri limiti fino a scomparire dentro la perfezione del suo gioco “sublimato”.
Perché leggere Il tennis come esperienza religiosa di David Foster Wallace:
perché è scritto in modo elegante, incalzante e piacevole; perché non occorre essere interessati al tennis per apprezzarlo; per capire il tennis più in profondità; per accostarsi ad un grande scrittore come David Foster Wallace.
Titolo: Il tennis come esperienza religiosa
Autore: David Foster Wallace
Anno: 2012, 2019
Editore: Einaudi
Pagine: 89