L’autobiografia del capitano della Juventus e della Nazionale Italiana

«Difendere per me è godimento, soddisfazione: non subire gol mi esalta, per questo tutti i portieri mi vogliono bene. Segnare, invece, per me vale meno, in fondo a volte succede anche per caso. Non far segnare gli altri, questa è la mia ragione di vita. Se la squadra non prende gol sono felice: lo “zero” è il mio gol, l’1-0 lo segni pure qualche compagno… Se il mio avversario diretto non segna, io impazzisco di gioia. Invece la sconfitta è una piccola morta, riparabile ma dolorosissima». Sembra nato per essere juventino Giorgio Chiellini: vincente, perfezionista, sibillino e molto volenteroso. Aspetti che descrivono solo parzialmente il profilo del capitano della Juventus e della Nazionale Italiana che emerge dalle 262 pagine scritte assieme a Maurizio Crosetti, giornalista de La Repubblica e attento conoscitore del mondo bianconero. Il numero 3 della Juve si mette a nudo raccontando contemporaneamente la sua carriera calcistica e sé stesso all’interno di un continuo intrecciarsi di Giorgio e di Chiellini, non alla dottor Jekyll e Mr. Hyde bensì sottoforma di pensieri introspettivi che documentano la sua concezione del calcio e del mestiere del calciatore. Il libro nasce in un momento storico ben preciso per Chiellini: il grave infortunio patito in agosto al legamento crociato del ginocchio ha costretto Giorgio a fermarsi per parecchi mesi, dandogli l’opportunità di concentrarsi sulla sua riabilitazione, su alcuni aspetti della sua vita da calciatore e sulla sua famiglia (non a caso la parte del libro dedicata all’infortunio costituisce il capitolo iniziale e prende il titolo di Un bellissimo dolore). Ne viene fuori così un libro che è un racconto personale che arricchisce di aneddoti alcune fotografie di campo della vita sportiva di uno degli uomini chiave della rinascita juventina post Calciopoli.

Giorgio racconta Chiellini.

Il capitano della Juve racconta di sé e della sua vita privata, parlando della famiglia, delle figlie (a cui dedica troppo poco tempo), delle attività con gli Insuperabili e del suo modo di vivere le partite. Ognuno dei 25 capitoli è preceduto da una riflessione dove Giorgio dettaglia il suo pensiero rispetto ad alcuni temi del suo lavoro: il difendere, la vittoria, la sconfitta, la vita da calciatore ed anche il Covid. Ma non ci si faccia ingannare dal titolo del libro: quell’Io, che al lettore sportivo rimanda inevitabilmente ad Io, Ibra, non è posto in maniera egoistica quasi a voler evidenziare “la visione di Chiellini” oppure un “Chiellini contro tutti”, bensì è un ulteriore conferma dell’introspezione del personaggio che è il fulcro del libro. Usando una parola enorme sembra quasi che con Io, Giorgio, Chiellini voglia portare il lettore nelle pieghe della sua anima. La visione della vita del capitano della Juve nasce e prende forma in tutta la sua carriera che vive di passaggi fondamentali e di uomini chiave. Conte («mi ha insegnato a giocare»), Allegri, Jaconi e Mazzarri sono i maestri che hanno regalato tanto al difensore bianconero in termini di atteggiamento da conquistare per arrivare in alto.

Da Doga a Bonucci.

Il libro non è Io, Ibra ma di Ibrahimovic se ne parla sia come compagno che soprattutto come avversario («gliele devi dare, devi fargli sentire che non hai paura») in quanto lui e Ronaldo sono quelli contro cui il protagonista ha combattuto gli scontri più epici. È una rassegna di aneddoti e personaggi tra i più curiosi quelli che Chiellini cita: si va dai tanto chiacchierati pareri su Balotelli, Vidal e Felipe Melo, fino al famosissimo intervallo di Cardiff (durante il quale non sembra essere successo niente). Tra i commenti su giocatori e partite si fa largo come filo conduttore l’evolversi della carriera del numero 3 di Madama: da giovane rampante livornese (riserva di Doga e spesso costretto alla tribuna) a difensore di caratura internazionale, da terzino sgraziato a Firenze a centrale insuperabile di un terzetto fondamentale per il ciclo di vittorie della Juventus. La vita sportiva di Giorgio Chiellini è un grande affresco, con una data di fine apparentemente già segnata tra circa 2 anni, di un giocatore che ha conosciuto vittorie e sconfitte, ma che ha sempre avuto una grande forza di volontà, una dedizione costante al lavoro e un’invidiabile chiarezza su quali fossero le priorità della vita. Tutti elementi che ne fanno un grande capitano.

Perché leggere Io, Giorgio:

perché si conosce Chiellini, ma anche Giorgio: uno dei paladini della juventinità, ma allo stesso tempo un giocatore che desidera diventare universale per tutti i tifosi.



Titolo:
Io, Giorgio
Autore: Giorgio Chiellini con Maurizio Crosetti
Editore: Sperling & Kupfer
Anno: 2020
Pagine: 262

1 commento

  1. Yabi in 22/06/2023 il 9:03 am

    È un libro bellissimo perché è di istruzione per i giovani ragazzi che vogliono entrare in quel mondo, me lo ha consigliato una mia carissima amica che per me conta tanto infatti solo una come lei poteva consigliarmi un libro bello come questo !



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