I primi passi di Giancarlo Antognoni

Lavoro di fine cesello quello di Filippo Luti. Col suo Volevo fare il calciatore compone un sontuoso mosaico in cui ciascun tassello è posizionato in maniera particolarmente accurata. Ogni pagina del volume, come le singole tessere di un artistico pannello, risulta indispensabile perché aggiunge ogni possibile dettaglio relativo agli esordi della carriera di Giancarlo Antognoni. Tutti i suoi passi di campione in erba. Il libro, dalla copertina rigorosamente viola e dal formato simile ad un album fotografico, descrive minuziosamente ogni momento e ogni aspetto di quello che sarà un luminoso percorso sportivo. Gli anni che l’autore intende scandagliare sono quelli in cui Antognoni si affaccia, neanche tanto timidamente, all’ufficialità del calcio giocato. A partire dalla sua infanzia in cui lo si sorprende a calciare palloni costruiti con ogni sorta di materiale, per poi ritrovarlo sul campetto dell’oratorio, fino all’approdo al NAGC (Nucleo Addestramento Giovani Calciatori) di Perugia, e al successivo inserimento nella Juventina, formazione giovanile del capoluogo umbro. Il futuro campione non ha ancora quindici anni quando viene ingaggiato dalla Manifatture Confezioni Biancheria (Ma.Co.Bi.) di Asti. Con grande disappunto della mamma nel veder sfumare le proprie aspirazioni, che prevedevano Giancarlo coinvolto nel bar di famiglia o, al massimo, impegnato in corsia d’ospedale come infermiere. In realtà il giovanissimo atleta, non ancora adolescente, soffrirà moltissimo il distacco dalla propria famiglia e dalle proprie abitudini. Sofferenza appena mitigata dalla presenza di qualche amico conterraneo nella sua stessa squadra e dal progressivo impiego nel calcio agonistico, in quarta categoria. Le positive prestazioni che egli fornirà in tutte le manifestazioni lo indurranno a vivere con crescente responsabilità questa esperienza fino a ritenerla la sua professione e la sua vita.

Origini di un talento.

Il lettore potrà trovare ogni genere di informazioni circa gli albori calcistici di Antognoni, fino alla sua partita d’esordio (1972) con la maglia della Fiorentina, che indosserà per quindici ininterrotti anni. Oggetto della pubblicazione di Luti sono dunque i primi 18 anni del promettente gioiellino. «I primi passi di Giancarlo Antognoni» (così precisa il sottotitolo) vengono passati al setaccio e approfonditi in maniera meticolosissima. Ogni riga del testo ha note di rimando a piè pagina che precisano la fonte di quanto riportato. E spesso ringraziano i testimoni diretti per le citazioni fornite o le interviste esclusive. Note tanto importanti quanto l’intero racconto perché ne rappresentano il punto di forza, conferma di notizie scrupolosamente verificate, attinte da chi all’epoca era a fianco del giovane fuoriclasse nelle tappe del suo itinerario sportivo. Traspare la passione e la dedizione con cui Filippo Luti ha affrontato la realizzazione di quest’opera. E ancor più, una sorta di devozione per il campione gigliato acquisita certamente in ambito familiare, dato che anche il fratello (lo scrittore Francesco Luti Mazzolani) ha dedicato alcuni suoi lavori alla tecnica sopraffina del centrocampista. Anche in questo saggio il fratello ha voluto essere presente con due contributi: una bellissima introduzione e una pregevole appendice relativa all’esordio in maglia azzurra del campione tanto caro alla loro famiglia. Nella prefazione Francesco sottolinea l’originalità di questo libro e il valore di insegnamento in esso racchiuso. Esplorare le origini di una gloriosa storia sportiva rappresenta un inequivocabile fatto educativo. Ben sapendo che all’inizio di qualsiasi impresa o progetto niente è facile e scontato. Tutto va conquistato con fatica, rischiando e combattendo. Dimostrando carattere e valore. Come insegna per l’appunto la vicenda del giovane Antognoni raccontata – anche mediante un notevole apparato iconografico – in questa enciclopedica biografia. Una messe di fatti e di dati tesi a sancire il talento del fuoriclasse perugino che i suoi compagni (insieme a preparatori, addetti ai lavori e giornalisti) avevano fin da subito preconizzato.

Perché leggere Volevo fare il calciatore di Filippo Luti:

per comprendere le dinamiche – sportive e non solo – degli esordi di un campione ancora ragazzino destinato al successo; per avere ulteriore conferma che la fama e il successo hanno un prezzo e non arrivano per puro caso o semplice fortuna.


Titolo: Volevo fare il calciatore
Autore: Filippo Luti
Editore: Nicomp Laboratorio Editoriale
Anno: 2019
Pagine: 184

Lascia un commento





Ti potrebbe interessare anche

laziali-

Laziali bastardi – Guy Chiappaventi e Emanuele Palucci

Io e il papu

Io e il Papu – Luigi Garlando

il-leone-di-belo-horizonte

Il Leone di Belo Horizonte – Luis Vinicio

fuori-i-secondi

Fuori i secondi – Corrado Bagnoli

Condividi
Acquista ora