Vale la pena inseguire il risultato ad ogni costo?

Tra fantasia e realtà.

Saverio Fattori ripiega sul genere del romanzo per mettere a tema – nella riedizione del suo Acido lattico – problematiche annose e stringenti. Il protagonista, il trentenne Claudio Seregni, è una promessa dell’atletica leggera italiana. In cerca di continue affermazioni per il sospirato approdo all’Olimpiade e in perenne tensione per il superamento dei propri limiti, dei propri margini di miglioramento e del proprio invecchiamento psicofisico. Una lotta non facile, in un ambiente infido, circondato da collaboratori opportunisti che riescono a far emerge (oltre a buoni risultati) il peggio di lui, caratterialmente parlando. La storia è un intrecciarsi di colpi di scena. Molto ben costruita e con un andamento coinvolgente, senza pause o cali di tensione. La caratterizzazione dei personaggi è efficace, verosimile: che si tratti di tecnici, allenatori e dirigenti, oppure di medici sportivi, colleghi atleti o familiari. L’autore si rivela acuto osservatore e buon conoscitore delle relazioni e dell’animo umano. Oltre che, cosa decisiva per questo suo libro, della realtà agonistica e in particolare del mezzofondo e del doping. Esperienza, studio, approfondimento sono certamente alla base di un simile lavoro. Non ci sono esagerazioni nel racconto e non troviamo stucchevoli predicozzi o insinuazioni moraleggianti: la narrazione presenta fatti, comportamenti, persone attinenti a un mondo in cui non è un mistero l’utilizzo di “aiuti” – legali, normati, condivisi, ufficiosi (se non proprio ufficiali).

Ambizioni di un atleta.

Certo, l’opera non fotografa l’esistente, non denuncia apertamente e non emette sentenze assolute, ma evidenzia il problema, ne indaga le diramazioni, adombra canali e collegamenti, valuta errori e conseguenze. Claudio Seregni è di sicuro cinico e spietato, intento solo ad emergere, ad inseguire le proprie ambizioni ed uscire dalla mediocrità. Sacrificando affetti e vita privata, tempo libero e libertà personali. Ossessionato dalla paura del fallimento e dalla perdita della propria condizione ottimale, in modo più forzoso che convinto, si mette nelle mani di preparatori senza scrupoli, sedicenti forgiatori di campioni, sperimentatori di tecniche audaci e di trattamenti al limite. È proprio la distanza emotiva che permane in tutto il libro tra lui e loro a rendere Claudio sospettoso, a mantenerlo in allerta, a fargli maturare una convinzione e una consapevolezza crudele: essere nient’altro che la cavia nella rete di un sistema disumano che crea, abbandona, distrugge i suoi aspiranti eroi quando le loro performance smettono di corrispondere agli standard prefissati e le cui possibilità disattendono i programmi prestabiliti. Neanche l’arma del ricatto centrato sull’orgoglio («Sarai un perdente», «Dovrai lasciare allenamenti e gare», «Punteremo su qualcun altro») riescono a fargli cambiare idea. E diventa ancor più inamovibile e determinato dopo aver saputo del suicidio dell’amica Clara, sua coetanea e collega, rinnegata e lasciata in balia di se stessa dagli stessi tecnici che l’avevano scoperta e illusa. La suspence continua.

Domande.

Non sveleremo altro di ciò che Seregni scoprirà circa la prematura scomparsa della sua amica. Diciamo solo che questa vicenda si somma ad altre simili in cui altri personaggi, più o meno illustri, erano misteriosamente spariti dalla scena, avevano voluto farla finita a causa di inspiegabili depressioni o di strane malattie incurabili. A questo punto Fattori mette nel cuore del suo protagonista domande come: vale veramente la pena? Non è troppo alto il prezzo da pagare? Non è fare del male innanzitutto a se stessi “taroccare il motore” potenziandolo, gonfiare il talento, accettare di farsi spremere e farsi sfruttare fino a questo punto? Perché affidarsi a loschi consulenti e farsi rubare la vita dalla loro indifferenza e dal loro opportunismo? Scopriranno i lettori le risposte e le scelte del mezzofondista, dopo essersi fermati con lui a riflettere e con lui aver aperto gli occhi. Siamo certi che sia questa l’intenzione di questo romanzo “noir-allegorico”: invitare a prendere atto della realtà andando anche oltre le apparenze.

Perché leggere Acido lattico di Saverio Fattori:

perché è un romanzo a sfondo sportivo scritto in modo convincente e incalzante, con più di un colpo di scena.


Titolo: Acido lattico
Autore: Saverio Fattori
Editore: Casa Nuvolari
Anno: 2023
Pagine: 203

Lascia un commento





Ti potrebbe interessare anche

Favola-Atalanta–Fabio-Gennari-e-Andrea-Riscassi

Favola Atalanta – Fabio Gennari e Andrea Riscassi

Detto tra noi

Detto tra noi – Alessandro Del Piero

tutto-d'un-pezzo--bellugi

Tutto d’un pezzo – Mauro Bellugi

Lewis-hamilton.-Figlio-del-vento---Mara-Sangiorgio

Lewis Hamilton. Figlio del vento – Mara Sangiorgio

Condividi
Acquista ora