Storie di miracoli in Zona Cesarini

Epica.

Il 13 dicembre 1931, la nazionale italiana di calcio scese in campo a Torino contro l’Ungheria, che allora era una squadra fortissima. Gli azzurri vinsero per 3-2 e il gol decisivo fu segnato al novantesimo minuto, l’ultimo disponibile, da Renato Casarini. Un centrocampista che non era nuovo a prodezze in extremis. I giornalisti coniarono dunque l’espressione “Zona Cesarini”, che è entrata nel gergo comune e si usa ancora oggi, per indicare le fasi finali di un evento (non solo sportivo). In Zona Cesarini tutto diventa epico, anche la più scialba delle partite, perché il termometro emotivo è sempre caldo. Quando incombe la fine, in quei giri di lancette che vanno dal novantesimo allo scadere del tempo di recupero, il cuore del tifoso si gonfia, i battiti aumentano. La storia del calcio è piena di episodi eclatanti in Zona Cesarini: chissà quante volte i minuti finali hanno deciso l’esito di un incontro o addirittura di un intero torneo. Il giornalista Sergio Taccone ha raccolto 26 di questi “casi limite” nel libro intitolato All’ultimo respiro, pubblicato a fine 2019 con Edizioni della Sera. Il testo è relativamente breve e si legge molto rapidamente, anche perché diviso in piccoli paragrafi: il più esteso tocca le 11 facciate, mentre la lunghezza media è di circa 6.

Suspense.

La prefazione è curata da Filippo Grassia, nota voce di Radio Rai. Dopo un breve prologo dell’autore, si comincia. L’idea di Sergio Taccone è valida: ci sono le premesse per una lettura gradevole e molti dei 26 raccontini restituiscono un buon mix di informazione storica ed emotività. In alcuni casi però la descrizione dei fatti risulta un po’ troppo asciutta. Il che non guasterebbe se si trattasse di una raccolta di cronache; ma da un libro intitolato All’ultimo respiro. Storie di miracoli potremmo attenderci un tasso adrenalinico più marcato. Forse si poteva pensare ad una tecnica narrativa diversa: quasi sempre, i “miracoli” di cui sopra sono rivelati subito, all’inizio di ogni paragrafo; una maggiore suspense, un avvicinamento più graduale ai fatti, avrebbero reso il tutto un po’ più elettrizzante. Al di là di questo rilievo stilistico, gli spunti d’interesse non mancano. Il libro rispolvera storie conosciute ed altre più sepolte nelle pieghe del tempo: tra queste seconde possiamo citare ad esempio il “non-gol” d’autore più famoso della storia, che impedì alla nazionale olandese di vincere la finale dei Mondiali 1978.

Storia.

Proprio a questa vicenda è legato uno dei capitoletti più interessanti in cui il protagonista è Rob Rensenbrink, grande attaccante oranje soprannominato “L’uomo serpente”. Uno dei tanti che ebbero l’occasione giusta a portata di piede, e che fallirono per questioni millimetriche: crudeltà tipica della Zona Cesarini. Il testo è ambientato prevalentemente in casa, nel calcio italiano, ma sono frequenti i riferimenti internazionali, dal campionato tedesco del 1978 (vinto al fotofinish dal Colonia) a quello inglese del 2012, “scippato” dal Manchester City in un finale tra i più rocamboleschi. Ritroviamo le nostre squadre nelle competizioni europee, anche se spesso si tratta di ricordi amari: Inter, Juventus e Milan hanno imparato bene cosa significhi perdere tutto all’ultimo respiro. L’arco temporale dei 26 racconti è piuttosto ampio: l’episodio più datato risale al 1938; non si procede in ordine cronologico. Il grande pregio di questo libro è che contiene tanta storia del calcio: anche i tifosi più esperti potranno scoprire qualcosa di nuovo. Il livello di scrittura invece, considerando linguaggio e riferimenti storico-temporali, sembra più adatto a lettori adulti o con una già sviluppata conoscenza della materia. La bibliografia infine propone altri suggerimenti di lettura interessanti.

Perché leggere All’ultimo respiro di Sergio Taccone:

perché riporta a galla episodi passati e curiosi della storia del calcio; perché permette di conoscere storie forse dimenticate; perché richiama in causa l’epica del calcio.



Titolo:
All’ultimo respiro
Autore: Sergio Taccone
Editore: Edizioni della Sera
Anno: 2019
Pagine: 166

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