Da Cristiano Ronaldo a CR7, un calciatore diventato divinità ed icona

«Cristiano Ronaldo è piombato nella nostra esperienza per ridefinire completamente l’immagine del calciatore. Sponsor, esibizione, cammei negli spot, presenza massiva sui social: il suo brand ha finito per travalicare il suo ruolo in campo. Nel portoghese non c’è trascendenza, ma forse possiamo dire che CR7 trascende Cristiano Ronaldo dos Santos Aveiro».


Un libro che ci voleva! Se al termine della lettura di Cristiano Ronaldo. Storia di un mito globale dovessi sintetizzare in una frase un breve e sibillino giudizio sul testo direi che un’opera del genere sul calciatore portoghese mancava proprio. Le premesse del progetto erano interessanti: la combinazione tra una casa editrice come 66thand2nd ed una delle penne calcistiche più interessanti e precise come Fabrizio Gabrielli (mente pensante e vicedirettore de L’Ultimo Uomo) sono fondamenta solide anche per un testo che senza pretese cerca di spiegare e facilitare la comprensione del culto chiamato Cristiano Ronaldo. Nelle 232 pagine che compongono il libro emergono in maniera evidente i tratti originari propri dei due muri portanti del progetto: l’attenzione per dei ritratti sui generis che vanno ben oltre la mera biografia aneddotica, propri della casa editrice romana e della collana “Vite Inattese”, e la narrativa che entra a 360° nelle pieghe dei soggetti analizzati, figlia del progetto di Manusia e soci. L’ordine con cui è curato il focus su un fenomeno globale, e caotico, come CR7 fa sembrare Fabrizio Gabrielli, romano e romanista (come emerge negli episodi di contatto dal vivo con il protagonista del libro), un membro della scuola des Annales: il gruppo di storici che, a fine anni ‘20 del ‘900, si formò intorno a figure come Marc Bloch ed Henri Pirenne e rivoluzionò la metodologia di approccio e di lettura del fatto storico. Il paragone con il fatto storico si cala alla perfezione nel soggetto del libro in quanto Cristiano Ronaldo è analizzato in primis come fatto storico che è accaduto in un periodo che parte dalla seconda metà degli anni ‘90 e prosegue fino ad oggi. Gabrielli parla di Ronaldo in tutte le sue sfaccettature, ma è costante nel corso del libro la scelta di guardarlo come entità astratta, metafisica e divina: un soggetto unico come calciatore, ma anche come essere umano. Per questo non c’è da stupirsi di trovare nel libro frasi come: «Un Dio sa come farsi invisibile, per poi calarsi tra gli uomini in una trasfigurazione solo apparentemente innocente. In quel momento, al 64° minuto di Juventus-Real Madrid, sei Zeus che scende sulla terra sotto forma di cigno, per stuprare Leda sulle sponde del fiume Eurota». Obiettivo di Gabrielli non è per nulla quello di sublimare ulteriormente uno sportivo eccezionale, bensì quello di provare ad avvicinarlo a qualcosa di mai esistito e per rendere efficacemente questo concetto si affida alla sua svariata e sterminata cultura (siano benedette le note e citazioni messe a piè di pagina con cui l’autore ci guida nei suoi riferimenti).

Alla ricerca di qualcosa di unico.

Ne esce così un libro dove c’è tutto il Ronaldo noto, con ampi approfondimenti sulle vicende legate al fisco spagnolo ed al caso Mayorga, dove ci sono pochi aneddoti nuovi, ma dove i riflettori sono tutti per la modalità di approccio, di analisi e di scrittura di Gabrielli. Dal viaggio svolto a Madeira (la città dove tutto parla di lui) fino alla frase finale di Kundera citata nei ringraziamenti («scrivere è sempre scrivere di sé stessi») appare chiaramente come l’autore, nel raccontare il giocatore e l’uomo Cristiano Ronaldo ed il fenomeno e brand CR7, abbia utilizzato come metodo quello di immergersi nel soggetto dando tutto sé stesso e paragonandosi fino in fondo. Sono infatti molteplici i passaggi dove Gabrielli cita la sua vita privata con la figlia Livia ed il padre per dare il proprio punto di vista in una sorta di riferimento continuo a situazioni analoghe vissute. In più, da un punto di vista letterario, i tanti paragrafi che l’autore alterna ai momenti di descrizione della vita di Ronaldo dove lui stesso si mette a dialogare con Cristiano in un rapporto a volte paterno, a volte fraterno e a volte simil-psicologo, obbligano anche il più ateo dei calciofili a capire che si sta trattando di qualcosa di unico. L’espediente è un efficace strumento di narrazione perché coglie nel profondo l’essenza ed il significato di molti fatti solitamente trattati in modo superficiale. Il superomismo di Ronaldo, per come emerge dalle pagine del libro, è lo strumento di un uomo in missione per rivoluzionare il calcio ed al contempo è una nuova rivisitazione dell’ideale dell’homo faber fortunae suae.

La Rovesciata ed Euro 2016: i miracoli.

Il libro nel suo insieme si districa tra i ritratti delle persone incontrate in carriera (l’enfasi con cui è trattato il capitolo del rapporto odi et amo con Josè Mourinho con il quale si è condiviso e messo alla corde il nemico comune blaugrana), le pennellate di un’intera parte mai banale su La Rovesciata di Torino (tutto rigorosamente con la Maiuscola) per giungere all’epilogo conclusivo per certi versi inaspettato. Perché in quello che in certi passaggi può apparire un blasfemo e fastidioso parallelismo tra Cristiano e figure cristologiche si giunge inevitabilmente a quello che è assieme il più grande e più assurdo trionfo di Cristiano Ronaldo: la vittoria di Euro 2016. Il momento in cui un fenomeno apparso tanto egoista e autosufficiente, vince grazie alla squadra e «vince in una maniera tanto lontana dalla magnificenza da diventare assolutamente magnifica». Magnifica come il libro di Fabrizio Gabrielli.

Perché leggere Cristiano Ronaldo. Storia intima di un mito globale di Fabrizio Gabrielli:

perché se siete credenti del dio CR7 è un libro che dovete leggere, mentre se odiate la prassi di divinizzare il portoghese è un libro che dovete leggere.


Titolo: Cristiano Ronaldo. Storia intima di un mito globale
Autore: Fabrizio Gabrielli
Anno: 2019
Editore: 66thand2nd
Pagine: 232


Per leggere l’intervista a Fabrizio Gabrielli clicca qui.

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