Viaggio nel mondo dei purosangue da corsa


Mike Sullivan ha lavorato una vita intera come giornalista sportivo. Ha seguito il giovane Michael Jordan quando giocava per North Carolina nel campionato universitario; ha scritto di John McEnroe quando era ancora un adolescente che prometteva bene; ha raccontato le gesta di Muhammad Ali. Ha passato gli anni a girare per gli Stati Uniti occupandosi di baseball, basket, football americano, tennis, pugilato. Ma quando, ormai in punto di morte, si è ritrovato al capezzale il figlio John che gli chiedeva quale fosse il ricordo più eccitante della sua carriera da cantore dello sport non ha avuto dubbi nel rispondere: «Ero al derby di Secretariat, nel’73. È stato… pura bellezza. Nessuno aveva mai visto un cavallo correre in quel modo».

Il mondo dei cavalli.

È da questa frase pronunciata dal padre che comincia l’avventura di John Jeremiah Sullivan alla scoperta del mondo dei cavalli. Un’avventura che nelle circa 250 pagine uscite per i tipi di 66thand2nd viene riportata fedelmente. Sullivan è nato a Louisville, in Kentucky, dove le corse dei cavalli sono una sorta di religione, ma nonostante ciò nella sua vita non si era mai interessato al mondo dell’ippica. Fino a quando ha sentito il padre scegliere la vittoria di Secretariat come momento più emozionante della sua carriera. Quella risposta lo ha spiazzato, e ha deciso di vederci chiaro. E così da New York, dove vive, è tornato a casa nel suo Kentucky per scoprire cosa ci stesse dietro al (per lui) misterioso mondo dei purosangue da corsa. Il suo 2002 – anno in cui è accaduto tutto ciò che viene raccontato in questo libro autobiografico – è diventato un viaggio tra scuderie, ippodromi, cavalli, fantini, aste, proprietari e allenatori di cavalli. E per la prima volta nella sua vita ha seguito da vicino le tre mitiche corse che compongono la “Triple Crown”: il Kentucky Derby (Louisville), il Preakness Stakes (Baltimora) e il Belmont Stakes (New York), tre gare che si disputano nel giro di un mese e mezzo considerate il non plus ultra delle sfide tra purosangue.

La leggenda di Secretariat.

Nel 2005 ESPN ha inserito Secretariat – vincitore della Triple Crown del 1973 – al 35esimo posto tra i 100 più grandi atleti del ventesimo secolo. Un cavallo imbucato fra gli umani perché le sue imprese sono indimenticabili, tanto che Time gli dedicò una delle sue celebre copertine e la Disney ha girato un film sulla sua vita. Il purosangue in questione tuttavia non è il protagonista del libro di Sullivan (seppur rimanga lì sullo sfondo e ogni tanto ritorni) bensì è l’elemento scatenante di tutto il libro. È come se Sullivan si rendesse conto che, se un cavallo viene considerato da un’intera generazione di americani come un atleta del livello di Jordan, allora significa che le corse tra cavalli sono molto di più di un passatempo un po’ datato per scommettitori e amanti della razza equina. Il punto è capire cosa sia questo “di più”.

La vittoria di Secretariat al Kentucky Derby del 1973.

I cavalli nella letteratura.

Cavalli di razza è una sorta di quaderno di appunti, nel quale l’autore alterna in maniera disordinata i ricordi che ha di suo padre (e una chiave di lettura del libro è proprio l’elaborazione del lutto per la perdita del genitore), il racconto della sua annata da appassionato di ippica, e frammenti di letteratura riguardante i cavalli. Ne risulta così una narrazione dalla struttura certamente originale ma non sempre lineare che alle volte rende la lettura assai impegnativa, e questo è senz’altro il principale difetto della pubblicazione. Ad ogni modo il tentativo di introdurre se stesso e di conseguenza il lettore all’universo equino attraverso la lettura di brani letterari che illustrano come si sia scritto sui cavalli nel corso dei secoli è senz’altro encomiabile. Così come è indubbiamente encomiabile la capacità di Sullivan di far appassionare il lettore comune – tendenzialmente a digiuno di ippica – al mondo dei purosangue da corsa. Tanto che senza accorgervi vi ritroverete su YouTube a guardare i video del Kentucky Derby del ’73. 

Perché leggere Cavalli di razza di John Jeremiah Sullivan:

perché il Kentucky Derby è adrenalina pura per 2 minuti, ed è impossibile non innamorarsene.


Titolo: Cavalli di razza. Appunti del figlio di un giornalista sportivo.
Autore: John Jeremiah Sullivan
Editore: 66thand2nd
Anno: 2018
Pagine: 256

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