L’Italia ai Mondiali degli anni Novanta

Trilogia Mondiale.

Mai una “Ragione di Stato” fu così spassosa e goliardica… Niente a che vedere, in verità, con il diritto internazionale o le leggi di qualche nazione: il riferimento è alla coppia di autori, Stefano Mondi e Matteo Santarelli, che ha regalato agli amanti del calcio un libro leggero ed ironico. I due scrittori costituiscono il “collettivo” – come amano definire il loro sodalizio – che produce letteratura (sportiva e non solo), cultura e spettacoli teatrali. Nel loro testo Dov’è la vittoria? è condensato quanto elaborato per varie e fortunate stand up comedy. Colpisce il brio della narrazione, la sfrontatezza dei toni, la persistenza di un sarcasmo divertente e intelligente. Un modo curioso e atipico di leggere tre partecipazioni dell’Italia ai Mondiali di calcio: Italia ’90, USA ’94 e Francia ‘98. Una trilogia nostalgica, catartica e terapeutica al tempo stesso.

Terapia e catarsi.

L’effetto curativo di questi ricordi calcistici è necessario – ne sono convinti gli autori – per lenire la frustrazione dell’esclusione degli Azzurri dai Mondiali 2022 (la seconda di fila!), dopo l’esaltazione per il trionfo agli Europei disputati nell’estate 2021. E non meno importanti sono il “rimpianto” e l’elemento “liberatorio”. Per Mondi e Sartarelli ricordare i tre Mondiali (tutti e tre fonti di inguaribile delusione) diventa l’occasione per ripensare a se stessi, alla loro crescita e agli ambienti, alle atmosfere, agli stimoli di quegli anni che hanno permesso una serie di innovazioni e un certo generale progresso. Dal 1990 al 1998: otto anni intensi che hanno cambiato l’intera società, la politica, il costume, le abitudini degli italiani. Il libro, in tutta la sua ampiezza, testimonia una modalità di raccontare il calcio e la vita di quel periodo storico, vivace e brillante, mai banale e scontata. Con tante luci, qualche eroe (anche nel mondo del pallone) e immancabili ombre. Non si vuole fare della spicciola sociologia: l’intenzione è quella di rappresentare un rammarico, investigare una ferita, passare in rassegna partite che, a conti fatti, hanno castigato e annichilito il nostro orgoglio nazionale. Partite inquadrate nella cornice dei loro gironi, illustrate con la cronaca gustosa delle azioni decisive e dei personaggi bizzarri di ogni squadra impegnata nel torneo.

Kermesse globali.

E ancor prima, ogni manifestazione – italiana, americana e francese – viene contestualizzata nei rumori delle piazze e negli umori degli stadi. Con tutto il corredo pubblicitario e promozionale (preparativi, gadget, inni, parate e coinvolgimenti di massa). Tutti gli aspetti dei Mondiali sono tratteggiati efficacemente, con il tocco piacevole e spiritoso di cui abbiamo detto. Una narrazione sagace e accurata. Incalzante e perennemente spumeggiante. Solo in apparenza distaccata, quasi a voler prendere ancora oggi le distanze dagli eccessi e dagli errori commessi da parte di tutti gli attori descritti. Quelli del campo (giocatori, allenatori, dirigenti) e quelli fuori dal campo (giornalisti, politici, personaggi pubblici, perfino cantanti…).

Episodi indimenticabili.

Molti dei lettori avranno assistito a queste spedizioni azzurre concluse tutte e tre ai calci di rigore. E poco importa se eliminati ai quarti, in seminale o sconfitti in finale: in questo libro ritrovano la loro fanciullezza e la loro giovinezza. Sarà bello per i tifosi e gli appassionati poter rivivere quel tempo che, pur carico di tante aspettative di valide premesse, non ha dato (solo calcisticamente?) i risultati sperati. Ma ecco che nell’ “Epilogo”, i due autori si fanno seri e riflessivi, rivelando il senso del loro lavoro e il motivo dell’insistita vena pungente: «Si può essere grandi non in quanto si perde, ma a prescindere dal fatto che si vinca o si perda. (…) Alcuni gesti hanno un valore in sé, indipendentemente dai loro esiti. Un valore che nessuna statistica potrà svalutare». Quanto di bene e di buono realizzato – e di cui l’Italia intera gioiva in diretta – è rimasto. Indiscutibilmente e nonostante gli amari esiti finali.

Perché leggere Dov’è la vittoria? de La Ragione di Stato:

per rivivere con simpatia e leggerezza il cammino mondiale degli azzurri e di altre squadre protagoniste a Italia ‘90, Usa ‘94, Francia ‘98.


Titolo: Dov’è la vittoria?
Autore: La Ragione di Stato
Editore: 66thand2nd
Anno: 2022
Pagine: 178

Lascia un commento





Ti potrebbe interessare anche

DDR. La guerra del football

DDR. La guerra fredda del football – Vincenzo Paliotto

max

Max Verstappen – André Hoogeboom

brilliant-orange

10 libri da leggere sul calcio olandese

FigurineMatteo-Schiavone

Figurine – Matteo Schiavone

Condividi
Acquista ora