L’autobiografia del grande velocista azzurro

L’1 agosto 2021, Marcell Jacobs è diventato il primo atleta italiano a qualificarsi per la finale dei 100 metri olimpici. Ha corso la sua semifinale in nove secondi e ottantaquattro centesimi, registrando il nuovo record europeo nella specialità. Poche ore più tardi, Jacobs si è spinto ancora più in là entrando nella leggenda dello sport. È stato lui infatti a vincere la medaglia d’oro, con un tempo ancora migliore: nove secondi e ottanta centesimi. Cifre che rimarranno per sempre scolpite nell’albo d’oro delle Olimpiadi e nei cuori dei tantissimi italiani che, quel giorno d’estate, si sono incollati alla tv per seguire il nuovo eroe. Qualche giorno dopo, il 6 agosto, Marcell ha contribuito ad un altro trionfo storico per l’Italia: la vittoria nella staffetta dei 4×100 metri, conquistata assieme ai compagni di corsa Andrea Desalu, Fausto Patta e Filippo Tortu. Jacobs si è confermato al top dell’atletica internazionale anche ai successivi Europei 2022, disputati in Germania, vincendo pure lì la medaglia più preziosa (in nove secondi e novantacinque centesimi, record per la manifestazione).

Eroe nazionale.

Stiamo parlando di un mito dello sport, nonché di un eroe nazionale. Lo è diventato improvvisamente, perché prima della magica estate 2021 non tutti lo conoscevano. Per la verità, Jacobs era già un grande talento dell’atletica azzurra, ma non nella corsa. Sin da ragazzo infatti si è specializzato nel salto in lungo, tanto che il suo soprannome su Instagram risulta ancora “crazy long jumper”, il “saltatore matto”.  Ma negli anni tra il 2016 e il 2018 c’è stato un punto di svolta, che lo ha portato alla virata definitiva. Coi risultati che oggi tutti conoscono. Il 2022 è stato un anno di importanti novità anche lontano dalla pista. Per settembre ha fissato il matrimonio con la compagna Nicole (i due hanno già due figli) mentre qualche mese prima, a maggio, è uscito il suo libro intitolato Flash (Piemme, 212 pagine). Non siamo ai livelli del famoso Open o di The Best, ma si tratta comunque di un’autobiografa interessante, profonda, che potremmo consigliare a chiunque; anche chi non segue l’atletica potrà leggerla senza troppi problemi, i passaggi più tecnici non dovrebbero ostacolare la lettura.

Dentro se stesso.

Un innegabile punto di forza del libro è la sincerità con cui Jacobs ci porta dentro se stesso: dentro la sua storia, dentro la sua mente, anche dentro il suo corpo a cominciare dai tatuaggi, tantissimi. Il testo è diviso in quattordici capitoli, in mezzo ai quali troviamo dei pezzetti più brevi che, a intervalli regolari, ci riportano all’1 agosto 2021, il giorno dei giorni. Come detto, il protagonista non si risparmia nel raccontarsi e lo capiamo subito, dalla prima frase del cap.1: «C’è un vuoto dentro di me e si chiama Lamont Marcell Jacobs, mio padre». Marcell ci parla del delicato non-rapporto con il papà, ci mostra la sua crescita fisica e soprattutto mentale. Ci presenta il “critico interiore” che tanto lo ha condizionato nel corso degli anni, ci spiega perché la rivalità con il collega Filippo Tortu è diventata, ad un certo punto, problematica. Ci presenta i luoghi e le persone che lo hanno aiutato nella scoperta di sé. Due figure in particolare: l’allenatore Paolo Camossi e la mental coach Nicoletta Romanazzi. Quest’ultima ha “massaggiato” la mente dell’atleta anche nel fatidico giorno, quell’1 agosto in cui Jacobs, prima della finale, ha pensato addirittura di ritirarsi (leggere per credere). Flash è dunque un libro che contiene diversi spunti, sportivi e non, una di quelle letture che può valer la pena provare. Sperando che il “nostro” Marcell possa regalarsi e regalarci qualche altro sogno.

Perché leggere Flash di Marcell Jacobs:

perché è un’autobiografia in cui il protagonista non si nasconde, ed anzi ci mostra come ha saputo affrontare a fondo le proprie debolezze; perché la storia di Marcell Jacobs si può considerare un “patrimonio nazionale”.


Titolo: Flash
Autore: Marcell Jacobs
Editore: Piemme
Anno: 2022
Pagine: 212

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