L’incredibile storia del greco che ha cambiato l’NBA

«Giannis era il re venuto da oltreoceano che non ha mai voluto indossare la corona, ma lo ha fatto per appagare i padri e le madri, gli spiriti degli antenati, per ringraziare la terra che lo ha generato e quelle che lo hanno accolto. Come Ulisse che ripartì da Itaca di nascosto, mettendosi in mare con il buio come un pescatore, svanendo nella notte, la sua anima si sente a casa soltanto nel viaggio, vive per camminare in quel bagliore rosso, ma non rifugge la responsabilità dei mortali».

Lagos, Sepolia (Atene), Milwaukee. Nigeria, Grecia, Stati Uniti d’America. Se non fossimo di fronte ad una storia a tratti drammatica, rileggendo questi luoghi geografici, il primo pensiero potrebbe essere quello di essere finiti o in una puntata di un quiz televisivo oppure in quei racconti on the road dove il viaggiatore di turno descrive il suo itinerario all’apparenza del tutto casuale, ma che, più si va a fondo della storia, più sembra scritto da una sorta di destino che unisce tutti i punti. Ecco, la storia che ne nasce dall’ottima penna di Andrea Cassini, autore de l’Ultimo Uomo, appoggiandosi alle granitiche certezze editoriali che offre una casa consolidata nella letteratura sportiva come 66thand2nd, è proprio quella di un viaggio, ancora in corso, di ricerca e scoperta di sé. Il protagonista è uno degli sportivi più noti del momento: Giannis Antetokounmpo, The Greek Freak, l’uomo che ha riportato a Milwaukee il titolo NBA a distanza di 50 anni dall’ultimo trionfo griffato Oscar Robertson e Kareem Abdul Jabbar, il Dio greco che ha saputo sovvertire l’ordine delle cose nel basket americano. La sua immagine si presterebbe benissimo ad un qualunque genere di libro. Ma Cassini, per riuscire a rendere al meglio come si è potuti arrivare a vedere giocare e a poter godere dell’Antetokounmpo attuale, capisce che non può fare a meno di affiancare alla storia sportiva del cestista greco la narrazione drammatica della sua vicenda umana personale. Quello che sulla carta potrebbe sembrare un rischio – ovvero parlare di uno sportivo nel pieno della sua carriera – risulta invece essere un espediente narrativo ottimale, in quanto permette di cogliere come lo scopo di Giannis non sia quello di vincere e migliorarsi sempre (o meglio, non è solo quello), bensì di poter fare quotidianamente quello che ha sempre voluto fare: giocare a basket! È questa in fin dei conti la vera Itaca di Antetokounmpo, il posto dove lui si sente a casa, che non è rappresentato da un luogo fisico-geografico particolare, bensì da questo luogo interiore dove lui si sente in pace perché può essere contento per quello che è.

Il lungo viaggio di Giannis.

Antetokounmpo racchiude in sé la Grecia ed il viaggio alla ricerca di una patria in cui respirare, e così l’intuizione dell’Odissea come metafora di sottofondo che accompagna tutto il libro risulta assolutamente azzeccata. La grande conquista del campione greco, forse più ambita del premio di MVP o dell’anello di campione NBA, è stata quella di essere riuscito ad «essere considerato come tutti gli altri». Cassini riesce a rendere alla perfezione le incredibili e tristi peripezie che la famiglia di Giannis ha dovuto vivere ed affrontare: i genitori furono costretti a scappare dalla Nigeria verso Atene, lasciando a Lagos il primo figlio; arrivati in territorio greco, vista l’ostilità nei confronti degli immigrati, Giannis ed i suoi fratelli vissero da apolidi (senza cittadinanza) fino al 2013, anno in cui il campione dei Bucks ottenne la cittadinanza greca principalmente per meriti sportivi e per le rosee prospettive future. Il passato greco di Giannis e dei suoi fratelli è segnato da tantissimo dolore e da un’inscalfibile certezza: il ruolo centrale e fondante della famiglia. Tutti si prodigavano affinchè la famiglia potesse avere un futuro vero e migliore (basti pensare che Giannis ed i fratelli vendevano per strada borse ed orologi per aiutare economicamente i genitori). Collaborazione, fiducia nell’altro, appartenenza e aiuto reciproco sono valori che Giannis impara da bambino per “sopravvivere” ad un’Atene che semplicemente non li voleva, valori che ritornano poi a Milwaukee nella “famiglia” che coach Budenholzer costruisce attorno ad Antetokounmpo e che porta i Bucks a vincere il titolo NBA. Valori consolidati che hanno portato il greco ad essere una supernova assoluta in NBA, un giocatore che non si è mai visto per talento, mezzi atletici a disposizione e crescita smisurata sia personale che da uomo squadra. Si può tranquillamente dire che stiamo vivendo nell’epoca di Giannis Antetokounmpo e che probabilmente a lui interessa il giusto, perché la sua storia personale gli ha insegnato che la sua missione è già compiuta.

Perché leggere Giannis Antetokounmpo, Odissea di Andrea Cassini:

perché è un ritratto genuino e reale di un campione NBA che, mai come in questo caso, ha gettato il cuore oltre l’ostacolo (anzi, gli ostacoli) e si è costruito da sé. Un campione che ha sempre avuto un solo sogno: divertirsi giocando a pallacanestro!


Titolo: Giannis Antetokounmpo, Odissea
Autore: Andrea Cassini
Editore: 66thand2nd
Anno: 2022
Pagine: 230

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