Un ricordo del grande commissario tecnico di ciclismo

I silenzi di Alfredo Martini è anzitutto il ricordo grato della trentennale amicizia tra Franco Quercioli, l’autore (insegnante, appassionato di ciclismo, impegnato nel sociale e nel sindacato) e l’illustre ex corridore. Un volumetto in cui sono raccolti – quasi in un’intima ed essenziale mostra pittorica – dieci quadretti, tenui acquarelli in cui sono menzionati gli incontri, familiari e intensi, in cui Martini era solito fornire informazioni all’amico scrittore. Informazioni che poi Quercioli trasformava in libri sul ciclismo, dedicati a vari personaggi. I dieci capitoletti vogliono essere un omaggio ad Alfredo Martini nel centenario della nascita: 18 febbraio 1921. Niente di celebrativo e retorico: solo la semplicità di sentimenti autentici, riconoscenza sincera, ammirazione spontanea per la statura umana del ciclista e la bravura del commissario tecnico della nazionale. Sessanta paginette a cui viene aggiunta una sintetica e documentata nota biografica del giornalista-scrittore Gino Cervi. Il quale, ripercorrendo l’intera esperienza di Alfredo Martini (soprattutto da commissario tecnico), passa in rassegna le tappe della sua carriera: gli esordi, le vittorie, i cambi di squadra, il ritiro dalle gare, fino alla chiamata alla guida della pattuglia ciclistica azzurra per ben 23 anni. Famiglia e sport, affetti e ciclismo si fondono in un susseguirsi di eventi ed emozioni. Dal 18 febbraio 1921 al 25 agosto 2014.

Parole.

Martini prediligeva ascoltare e ponderare più che parlare e imporre la sua presenza. Anche quando era chiamato a portare la propria testimonianza in incontri pubblici, emergeva la sua modestia. Comunicando, oltretutto, con un linguaggio appropriato, popolare, sobrio. Così intervenne inaugurando una mostra che lo riguardava: «Le immagini che abbelliscono le pareti di queste sale parlano da sole. Le rughe che si scoprono sul viso di questi campioni sono il segno dell’impegno, della fatica fatta di sudore e qualche volta di lacrime. La sofferenza non la si può nascondere perché serve a unire l’atleta al suo pubblico. Quel pubblico che scala a piedi le grandi montagne in centomila per dire ai corridori il suo FORZA di incoraggiamento». In un libro invece scrisse: «Vedete, la vita è come una ruota, ma quando un raggio si rompe la ruota gira male e alla fine non gira più. Ebbene, oggi bisogna fare presto: i raggi vanno accomodati, e se non lo facciamo in tempo la ruota smetterà di girare».

Silenzi.

I silenzi di Alfredo davano rilievo alle sue parole. Erano necessità, spazio di riflessione, caratteristica della propria capacità e volontà di porsi in ascolto. Desiderio di non usare parole superficiali, dare risposte immediate o giudizi avventati. Nel libro sono citati alcuni esempi significativi in cui Martini, pur possedendo informazioni e avendo argomenti per poter dire la sua, non volle pronunciarsi per non mancare di rispetto nei confronti di due grandissimi amici: Fiorenzo Magni e Fausto Coppi. Il primo dei due, di idee politiche radicalmente opposte, nel proprio paese fu accusato di angherie e delazioni durante il ventennio fascista, subendo anche un processo nel dopoguerra. Martini non ebbe mai per lui parole dure o espressioni di condanna nel corso di conversazioni o anche quando fosse richiesto di un parere: preferiva il silenzio, con cui intendeva salvaguardare la persona e l’amico. E quando, in uno degli incontri con Alfredo, l’autore stesso aveva avanzato dubbi sulla tragica morte di Coppi (era depresso? Perché non aveva seguito i consigli dei medici francesi? La compagna non era stata sufficientemente premurosa per aver saputo di un suo riavvicinamento con la moglie?), si era trovato davanti il silenzio di Martini. Un atteggiamento partecipe e coinvolto, lontano dall’indulgere a pettegolezzi o a tirare conclusioni fuori luogo. Pur sapendo, conoscendo e possedendo informazioni, anche qui: silenzio. Un silenzio di stima, riguardo e considerazione incondizionata per l’amico, da preservare prima di tutto e sopra ogni cosa.

Perché leggere I silenzi di Alfredo Martini di Franco Quercioli:

per conoscere un piccolo frammento della vita di un maestro, non solo di ciclismo; perché invoglia ad approfondire la personalità e la carriera di una delle figure più rappresentative del ciclismo italiano.


Titolo: I silenzi di Alfredo Martini
Autore: Franco Quercioli
Editore: Ediciclo
Anno: 2021
Pagine: 75

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