Le “Roi Michel” racconta la sua parabola da dirigente ai vertici del calcio mondiale

«Nel breve giro di alcune ore, passo dall’essere l’uomo potente dello sport mondiale ad essere una persona non grata! È folle la velocità con la quale i cortigiani se la svignano, quando vedono il tempo cattivo».

È indiscutibile che Il re a nudo fosse per forza di cose uno dei libri più attesi del 2019. Dopotutto, dopo 4 anni di silenzio, Michel Platini tornava a parlare di sé e dello scandalo che lo ha travolto, privandolo del suo obiettivo primario: la presidenza della FIFA. La strategia editoriale di Baldini e Castoldi è stata pressochè impeccabile: libro pubblicato sostanzialmente in concomitanza delle feste, supporting cast di tutto rispetto (lo scrittore e giornalista Jerome Jessel, a sua volta coinvolto nella supervisione di scandali calcistici, nel ruolo di partner di Platini ed il giornalista de Il Giornale Tony Damascelli come curatore e traduttore) e la star messa nelle condizioni di fare ciò che vuole. Sembrava quasi di essere stati proiettati indietro nel tempo di 35 anni fa quando Trapattoni dava totale carta bianca a Le Roi Michel in modo che lui potesse ricamare trame di bellezza rara sul rettangolo verde di gioco. Ne è uscito un libro che più che d’inchiesta e di analisi reale dei fatti è una sorta di sfogo, un tentativo da parte di un “condannato” di mostrare il suo punto di vista su fatti da lui ritenuti totalmente ingiusti ed ingiustificati nei confronti della sua persona e del suo operato di politico dello sport mondiale. Con ciò non si vuole negare a prescindere la veridicità del canovaccio della narrazione che il grande numero 10 articola nelle 191 pagine del libro, semplicemente si giunge alla fine e l’assenza di un punto di vista distaccato dalle vicende o di un serio contraddittorio appare come elemento troppo importante per poter dare un giudizio a 360° sincero sui fatti incriminati.

La politica e lo sport.

Il libro segue una linea del tempo ben chiara e definita: parte dal 17 maggio 1987, giorno del ritiro calcistico di Platini, e segue le tracce della carriera trentennale del natio di Joeuf. Platini scandaglia tutta la sua carriera al di fuori del campo di calcio: si parte dalla sua esperienza come allenatore della nazionale francese fino al trono della FIFA accarezzato e mai raggiunto, passando attraverso il suo ruolo chiave durante i Mondiali in Francia del 1998 ed agli 8 anni di presidenza UEFA (2007-2015). Michel dice tanto, forse tutto: racconta di storie di calcio e di politica calcistica e se le pagine del libro risultano un’arringa dalla quale emerge in maniera lucida il totale ed incondizionato amore per l’essenza genuina del calcio, di pari passo si rafforza la convinzione che il libro sia un mezzo per dimostrare una volta di più di essere stato incastrato. Essendo lui stesso l’aedo della storia è inevitabile che siano messi in risalto aspetti come la riforma dell’UEFA, l’abolizione del G14 o la nascita della Nations League ed al contrario vengano posti in cattiva luce i personaggi che nel corso della storia del “Platini politico” si sono scontrati con lui: Johansson, Vallard, Infantino ed ovviamente Sepp Blatter.

L’affaire FIFA.

Il rapporto Platini-Blatter è descritto come un rapporto di convenienza e di facciata: un perfetto esempio di relazione di comodo. Platini nel raccontare i brogli e le malefatte svolte dallo svizzero posto a capo del calcio mondiale non si limita soltanto a riportarle, ma le sottolinea edulcorandole con frasi sarcastiche e nette. La pietra dello scandalo sono i famosi due milioni che la FIFA doveva pagare come attività consulenziale a Platini per il suo operato svolto durante il periodo del mondiale francese ed effettivamente pagati da Blatter soltanto nel 2015 (periodo sospetto in quanto legato alla tanto chiacchierata assegnazione dei mondiali 2022 al Qatar). Qui viene fuori un Michel sornione, battagliero ed anche un po’ fuori contesto (alfine di spiegare alcuni suoi stati d’animo vissuti in quel periodo difficile, racconta episodi della sua vita di calciatore che più che rivelarsi chiarificatori a volte rischiano di portare il lettore fuori strada) probabilmente perchè offuscato da un desiderio inappagato di giustizia. Che Sepp Blatter con il suo modo nepotista di gestire il calcio non fosse uno stinco di santo è ormai chiaro a tutti, ma il libro di Platini è una confessione ed un utile punto di vista che ha però l’estremo bisogno di essere inquadrato e contestualizzato da una voce terza non direttamente coinvolta nei fatti.

Perché leggere Il re a nudo di Michel Platini:

perché se volete sentire delle bordate pesanti e dirette contro Blatter e dei colpi di rivoltella indirizzati ad Infantino questo è il libro che fa per voi.


Titolo: Il re a nudo
Autore: Michel Platini con Jerome Jessel
Editore: Baldini e Castoldi
Anno: 2019
Pagine: 191

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