Chiacchierata con l’autore di 3000 giorni con la Juve campione d’Italia

Massimo Zampini è uno dei più noti opinionisti televisivi bianconeri: ospite fisso alla trasmissione Tiki Taka, è tra i fondatori di Juventibus.com. Ha pubblicato: Er go’ de Turone. Diari di uno juventino a Roma (Coniglio Editore 2009), Il gol di Muntari. Storia dello scudetto più bello di sempre (Mursia 2012), #sulcampo. Il manuale del tifoso juventino (Fandango 2013), Er go’ de Osvaldo. Lo scudetto dei record e il suo impagabile finale (Fandango 2014). A fine 2020 ha pubblicato con Baldini+Castoldi 3000 giorni con la Juve campione d’Italia, con prefazione di Sandro Veronesi, libro che ripercorre i 9 anni di trionfi della Vecchia Signora. Su questo libro verte la nostra intervista

Come mai hai deciso di scrivere un libro del genere?
«Nessuno, me compreso, ha capito fino in fondo la portata di un’impresa del genere: tornare a vincere, rinnovarsi, avere l’allenatore squalificato, l’abbandono a ritiro iniziato, il nuovo tecnico, la rimonta partendo da dodicesimi in classifica, l’ottavo scudetto e poi il nono con un nuovo allenatore, fino all’ingaggio dell’esordiente Andrea Pirlo. Era il momento di raccontare bene, a noi juventini e a chi non ci ama e delegittima ogni nostro successo, che cosa diavolo abbiamo combinato (e qualcosa metteremo in bacheca anche quest’anno)».

A tuo modo di vedere qual è la partita simbolo di questi 9 anni?
«Tra le mille, scelgo Juventus-Milan dell’anno del primo scudetto: cercavamo di capire se fossimo tornati all’altezza delle prime, abbiamo visto novanta minuti di dominio contro i campioni d’Italia in carica».

Se dovessi scegliere una e una sola figura chiave dei 9 titoli bianconeri chi sceglieresti e perchè?
«Sono stati importantissimi Conte e Allegri, Marotta e Paratici, la BBBC, Pirlo; Marchisio, Tevez, Dybala, Higuain, Pogba, Vidal, Ronaldo e compagnia. Ma il nome senza cui tutto questo non sarebbe potuto accadere è inevitabilmente Andrea Agnelli: dalla Juve dei sorrisi, di Felipe Melo e dei piazzamenti ci ha riportati dove eravamo. E anche oltre, visto che non ci siamo staccati da quel primato per più di 3200 giorni».

Tre aggettivi per descrivere questo periodo vincente?
«Meraviglioso, imprevedibile, infinito».

Chi tra i tanti protagonisti di questa cavalcata trionfale si merita il prossimo libro di Massimo Zampini?
«Chissà, al momento non c’è nulla di specifico in programma, magari ci inventiamo qualche sorpresa… Certo avere potuto raccontare più di 3000 giorni consecutivi da campioni d’Italia è stato un onore, un qualcosa che non avrei mai pensato potesse accadere». 

Com’è cambiato (se è cambiato) il tifoso juventino in questo quasi decennio?
«Il libro è anche per loro, cioè anche per noi: dalla rabbia e avvilimento post Calciopoli, ci siamo esaltati come mai prima ma negli ultimi anni non abbiamo sempre dato il giusto peso all’impresa sensazionale in corso: se ne hai vinto sei di fila, si pensava, perché non dovremmo vincere il settimo? E perché non l’ottavo, visto che c’è Ronaldo? E perché non il nono, visto che c’è de Ligt? E così via, tanto che la gente è sorpresa di non vincere il decimo di fila, come se fosse scontato. Ecco, ci siamo un po’ seduti: forse è nella natura umana, ci sta, ma dopo Calciopoli c’eravamo promessi che non lo avremmo mai fatto. Cerchiamo di ricordarcene, in futuro».

C’è un libro sulla juve che ti è particolarmente caro? Ed invece uno sportivo, ma non sul mondo bianconero?
«Ho tanti amici che hanno scritto libri bellissimi, ma non amo molto leggere di calcio e di Juve, scriverne e parlarne è già più che più sufficiente. Tra i libri di sport, sono estremamente banale ma cito il libro di Agassi. Bellissimo, proprio perché partendo dallo sport va nettamente oltre lo sport».


Per leggere la recensione a 3000 giorni con la Juve campione d’Italia clicca qui.


Titolo: 3000 giorni con la Juve campione d’Italia
Autore: Massimo Zampini
Editore: Baldini+Castoldi
Anno: 2020
Pagine: 336

 

 

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