Sulle tracce di Valerij Lobanovskij

La gigantesca figura di Valerij Lobanovskij si staglia sontuosa nel firmamento calcistico mondiale, anche grazie a Danilo Crepaldi e al suo convincente libro (cui per la verità fa difetto l’eccessiva presenza di sviste tipografiche: spiace per l’incolpevole autore che non vede completamente valorizzato il proprio lavoro). La biografia del grande allenatore si dipana a partire dalle tragiche vicende della Seconda Guerra Mondiale che hanno coinvolto l’Unione Sovietica, fino ai venti di rinnovamento dovuti alla presa del potere da parte di Michail Gorbaciov e al successivo insediamento di Boris Eltsin. La storia e la politica sono sempre sullo sfondo in questa meticolosa narrazione. Anche se emerge come Lobanovskij si sia prodigato affinchè la politica non condizionasse più di tanto quel mondo calcistico che lo ha visto per decenni protagonista e innovatore. Difficile in un tipo di società in cui il Partito era il rigido controllore della vita di tutti e di ciascuno…

Una Dinamo nel cuore.

Intelligenza e determinazione caratterizzavano la forte personalità di Lobanovskij. Laureato in termo-ingegneria e colonnello dell’Armata Rossa, fin da ragazzo entra a far parte delle giovanili della Dinamo Kiev, realtà calcistica che gli riserverà tante soddisfazioni. Diventerà la sua stessa vita e lo imporrà come uno dei migliori allenatori anche a livello internazionale. Il libro di Danilo Crepaldi documenta le imprese, le ambizioni, le vittorie. Non nascondendo delusioni e qualche rammarico. L’autore impiega uno stile semplice e vivace nel rievocare gare, azioni di gioco, atmosfere da stadio. Il lettore si ritrova piacevolmente catapultato nel vivo delle descrizioni e nel clima degli avvenimenti, condividendo le gesta e le emozioni dei tanti campioni citati. Crepaldi dedica in particolare ad uno di essi l’incipit del libro in un commovente “preambolo”, in cui Andrij Shevchenko, forse l’ultimo fuoriclasse scoperto e lanciato da Lobanovskij, viene colto in una toccante manifestazione di affetto nei confronti del suo maestro, dopo aver vinto la prestigiosa Champions League con il Milan. Il lettore avrà modo di apprezzare la gratitudine filiale di Sheva (pagina 7).

Genialità e lungimiranza.

Nel corso dei tre cicli vissuti con la Dinamo Kiev, il Colonnello ha ottenuto risultati strepitosi. Non si contano i Campionati vinti e le Coppe nazionali ottenute. Meno travolgenti invece le sue reiterate convocazioni alla guida della Nazionale sovietica. E tuttavia anche qui non sono mancati unanimi consensi per il suo calcio totale, “scientificamente” elaborato.  Al di là dei trofei conseguiti, ed elencati nel libro, Danilo Crepaldi tiene ancor più a sottolineare quanto sia stata decisiva e vincente l’impostazione che Lobanovskij è riuscito a imprimere alla cultura calcistica russa (e non solo). Regole rigide, disciplina ferrea, duri allenamenti, dialogo franco coi giocatori, motivazione indotta nel singolo a spendersi per il gioco collettivo. In quello che lui considerava una sorta di “laboratorio” ha forgiato tanti campioni (in tre riceveranno addirittura il Pallone d’oro), imponendo il suo calcio e le sue formazioni alla ribalta europea e mondiale. Formalmente sostenuto dal proprio Governo e dai relativi burocrati. Che in realtà erano scarsamente convinti, specie quando il mister si intestardiva sul “professionalismo” dei calciatori volendo riscattarli dal dilettantismo. L’apparato politico si scopriva tifoso ed entusiasta del Colonnello solo perché i suoi trionfi veicolavano un’immagine vincente dell’Unione Sovietica. Con un gioco che consideravano funzionale alle dottrine del socialismo reale. La grandezza di Lobanovskij è quella di essere riuscito ad imporre il proprio talento e la propria personalità in un ambiente monolitico e refrattario alle aperture e alle novità. Il suo genio e il suo calcio non avranno abbattuto la Cortina di ferro, ma qualche incrinatura l’hanno di certo procurata…

Perché leggere La legge del Colonnello di Danilo Crepaldi:

per lo stile coinvolgente ed evocativo con cui è scritto; perché presenta il grande allenatore mettendone in luce aspetti umani probabilmente meno noti; per ritrovare interventi diretti della figlia Svetlana, a commento di alcuni momenti difficili della carriera di suo padre.  


Titolo: La legge del Colonnello
Autore: Danilo Crepaldi
Editore: Urbone Publishing
Anno: 2020
Pagine: 258

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