Trenta eroi della bicicletta


La rassegna.

In tema di ciclismo Beppe Conti è una garanzia. Il giornalista torinese ha seguito e commentato per anni le corse in bicicletta, tramite stampa e televisione, per questo si può considerare uno dei massimi esperti in materia. Consigliamo dunque a tutti gli appassionati il libro che ha pubblicato ad inizio 2020 con la casa editrice Diarkos: s’intitola Le leggende del ciclismo e contiene 30 ritratti di campioni del passato, dal pioniere Giovanni Gerbi al Pirata Marco Pantani. Non è una classifica, si procede in ordine cronologico e capita spesso che in un capitolo si ritrovino protagonisti incontrati poco prima: le storie s’intrecciano di continuo riproponendo le rivalità più salate. Un punto debole del testo è proprio l’incessante turbinio di nomi, date, luoghi: un lettore meno abituato rischia di andare in confusione. Se non altro la struttura dei 30 capitoli è quasi sempre la medesima, ci si abitua in fretta: dopo una breve introduzione al personaggio, l’autore passa ad imprese e retroscena di ognuno mantenendo un ritmo narrativo molto serrato e ripetitivo, cercando al contempo di far emergere la personalità dei suoi eroi.

Le cronache.

Fedele all’intento dichiarato nell’introduzione, Conti riduce i commenti e privilegia i fatti: nelle quattrocento pagine del libro siamo travolti da un’ondata di cronache, tra loro simili ma diversamente sfumate a seconda del protagonista inquadrato. Ecco ad esempio che il Tour de France 1989 ritrae dapprima la tragedia sportiva del parigino Fignon, secondo per soli 8’’ al traguardo finale (distacco minimo nella storia della corsa), mentre nel capitolo seguente diventa l’insperato trionfo di LeMond, l’americano che vinse quell’edizione dopo un’ultima clamorosa cronotappa. Abbiamo citato due corridori stranieri ma tranquilli: la nazione più rappresentata nel volume è nettamente la nostra, che tanto ha dato alla storia di questo sport e non solo in termini di vittorie. Ma veniamo al nocciolo. Cosa rende i 30 prescelti davvero degni dell’appellativo di “leggende”?

La passione.

Tra le righe, nemmeno troppo velatamente, Conti esprime una certa nostalgia per quegli atleti totali, straordinariamente versatili, capaci di competere nei diversi tipi di gare (quelle a tappe o di un solo giorno, su strada o su pista…) e in condizioni davvero spietate, specie nei primi decenni. Un ardimento che è andato un po’ disperdendosi nel tempo, in nome di un maggiore specializzazione tra le varie corse ed altri motivi. L’autore esalta con passione i momenti di quel grande ciclismo, che di anno in anno ha battuto le strade d’Europa offrendo alle sue genti episodi storici, duelli all’ultimo sangue, assoli schiaccianti e furiose rimonte, tra scenari suggestivi e crudeli. Tirando le somme, pensiamo che il libro sia in grado di soddisfare i tifosi più navigati evocando una gran quantità di ricordi ed emozioni. Per chi invece non abbia troppa confidenza col ciclismo, la lettura potrebbe risultare un po’ più ostica, anche se l’esperienza – spesso diretta – di Beppe Conti rappresenta un valore aggiunto notevole per tutti.

Perché leggere Le leggende del ciclismo di Beppe Conti:

perché è un libro intriso di passione per il ciclismo; perché ci fa conoscere atleti più antichi; perché fa capire in maniera concreta la portata di questo sport.



Titolo:
Le leggende del ciclismo
Autore: Beppe Conti
Editore: Diarkos
Anno: 2020
Pagine: 409

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