Ritratto paesano dagli anni Sessanta

“Piulina” è il soprannome di Pierino Ghetti, nato nella provincia bolognese nel 1951 e calciatore in Serie A con Bologna (1970-1975), Ascoli (1975-1976) e Genoa (1976-1978), per un totale di 148 presenze e 20 reti. Il suo esordio nel massimo campionato, cui fa riferimento il titolo di questo libro, avvenne il 7 marzo 1971 allo stadio Olimpico di Roma, in un Lazio-Bologna di metà stagione. Un momento storico per lui, che però non è il protagonista del romanzo firmato da Claudio Bolognini. Lo scrittore emiliano, già artefice di diverse pubblicazioni, lo inserisce in un quadro più ampio. A dire il vero, nella storia non c’è un vero e proprio personaggio principale. C’è una voce narrante che parla in prima persona, ma senza darsi mai un nome proprio: potrebbe essere l’autore stesso, ma non è del tutto chiaro. Anche perché questo “io” che racconta tende a rimanere sullo sfondo degli avvenimenti, un po’ come fosse una telecamera più che un attore; nel finale invece prende corpo (ma non ancora un’identità definita) entrando più concretamente in scena, grazie ad un affare di cuore.

Episodi.

Il libro è ambientato negli anni Sessanta, in un paesino non meglio precisato sui colli bolognesi. La trama ruota attorno ad un gruppo di ragazzini locali: c’è Pierino detto Piulina, il più bravo col pallone tra i piedi, ma ci sono anche Miki, Ciccio, Gigi, Susanna… Insieme formano la tribù degli “Apache”, ispirata agli indiani d’America e in perenne lotta con le altre bande del villaggio. Altre figure tipiche ruotano tra le pagine: genitori, nonni, negozianti, un carrettiere esperto di calcio, il severo maestro delle elementari, la ragazza ambita da tutti… Gli ingredienti non mancano, ma di fatto la storia sembra non decollare mai: è più un susseguirsi di episodi e singole situazioni un po’ slegate, il che rischia di cozzare con le aspettative di partenza. Nella seconda metà del testo c’è poi un balzo cronologico di sette anni che conduce, forse un po’ frettolosamente, verso la parte conclusiva.

Vita di paese.

In generale, l’intento di Claudio Bolognini appare più descrittivo che narrativo: lo scrittore ci offre un realistico quadro di vita paesana in cui i venticinque capitoli, tutti molto brevi (cinque-sei pagine massimo), rappresentano le piccole pennellate. Un punto di forza è dunque la ricostruzione storica e geografica: le descrizioni di paesaggi e luoghi sono efficaci, l’immaginazione lavora con facilità e certe sensazioni (colori, suoni, odori) pare quasi di avvertirle. È in ogni caso difficile classificare L’esordio di Piulina in Serie A come un libro di sport, perché a dispetto del titolo il calcio occupa un ruolo di contorno all’interno del racconto. La lettura, perlopiù scorrevole, non richiede alcuna conoscenza tecnica: potremmo consigliarla a tutti coloro cui appartiene anche solo un pezzetto di quel passato, così vividamente ritratto da Claudio Bolognini.

Perché leggere L’esordio di Piulina in Serie A di Claudio Bolognini:

perché è ambientato e contestualizzato bene; perché racconta attraverso gli occhi di bambini e adolescenti.


Titolo: L’esordio di Piulina in Serie A
Autore: Claudio Bolognini
Editore: Morellini
Anno: 2020
Pagine: 147

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