Indagine sulla morte del Pirata

5 giugno 1999: una data che per il popolo sportivo italiano resterà stampata nella memoria. Dalla porta della storia di uno degli sport più sentiti, il ciclismo, se ne esce in modo beffardo e drammatico uno dei più grandi atleti italiani di sempre: Marco Pantani.

Un numero: quel maledetto 53 che altro non corrisponde che al valore dell’ematocrito che l’atleta della Mercatone Uno ha nel suo sangue porta all’immediata squalifica del Pirata dal Giro d’Italia (fino a quel momento clamorosamente dominato). Ma quel giorno a Madonna di Campiglio non segnerà solo la sconfitta sportiva del ciclista romagnolo, il 5 giugno 1999 inizia il lungo calvario che porterà Marco alla morte il 14 febbraio 2004 a Rimini.

Il libro non è un racconto della carriera ciclistica di Pantani ma descrive l’indagine che Davide De Zan, amico prima che giornalista sportivo, conduce per fare luce su quella che a molti è parsa come una congiura per incastrare Pantani.

Secondo l’autore troppo frettolosamente è stata archiviata la vicenda della squalifica di Marco, creando attorno all’atleta un alone negativo che francamente non si meritava. Inoltre la vicenda della morte è anch’essa circondata da troppi misteri per nulla chiariti. Qui emerge come l’autore non sia in grado di svolgere un’analisi prettamente scientifica ma si lasci trasportare da un legame affettivo solido con il protagonista che rende il libro interessante perché testimonianza di un desiderio di arrivare ad una verità, anche drammatica, che possa essere in primis oggettiva. In questa spasmodica ricerca dei fatti oggettivi risulta fondamentale la figura della madre di Pantani, la signora Tonina, che negli anni non ha mai smesso di lottare contro chi ha indicato Marco come l’esempio di ciò che stava diventando il ciclismo: un mondo falso e costruito sull’imbroglio.

Per questo De Zan sfrutta tutte le sue competenze e conoscenze per riuscire ad indagare ogni singolo aspetto di una storia che meriterebbe di essere etichettata con il nome di inchiesta. Dal lungo periodo passato a Cesenatico fino alla “testimonianza” di Renato Vallanzasca, passando anche da aspetti paranormali: ogni elemento viene letto e riletto all’infinito da De Zan con lo scopo di avvicinarsi a delle ragioni, a delle risposte che i famigliari ed i tifosi di Marco cercano da tanti anni.

Tutto riconduce alla storia di Pantani ed a quei 5 anni terribili. Medici, giornalisti, amici, famigliari sono tutti protagonisti necessari di una storia che ha un fine ben definito: quello che attorno alla vicenda Pantani si possa scrivere la parola fine cosìcchè Marco e la famiglia possano essere in pace.

Perché leggere Pantani è tornato:

perché parte come inchiesta giornalistica e si porta dietro alcuni aspetti umani ed emotivi troppo difficili da lasciare da parte nella triste storia di Pantani.


Titolo: Pantani è tornato
Autore: Davide De Zan
Editore: Piemme
Anno: 2014
Pagine: 228

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