Lo scudetto blucerchiato e le cose mai dette

Sono pagine agrodolci quelle scritte da Luca Pellegrini e Luca Talotta. L’ex calciatore sampdoriano, con l’aiuto dell’amico giornalista, ripercorre la propria carriera concentrandosi soprattutto sugli undici anni trascorsi sotto la Lanterna, sponda blucerchiata. Il titolo del libro, Sampdoria 1991, echeggia lo strepitoso risultato raggiunto in quell’anno: la conquista del primo e – per ora – unico scudetto. Un periodo meraviglioso per Luca Pellegrini, con un’escalation di traguardi e l’entusiasmo dei tifosi alle stelle. «Però»… Ecco: nel corso della narrazione, sempre schietta ed obiettiva, anche quando tutto sembra volgere al meglio e la gratificazione è ai massimi livelli, l’ex capitano introduce questo «però». Un inatteso campanello d’allarme, che accompagna le situazioni che hanno impedito lo svolgersi lineare degli eventi, la piena soddisfazione delle conquiste, il completo godimento. Nel libro, il «però» diventa l’elemento che inquina la dolcezza dei momenti raccontati e rende un po’ aspre – non più di tanto, in verità – le gioiose vicende presentate.

Undici anni di Samp.

Pellegrini, è lui stesso a ricordarlo con una prosa confidenziale e piacevole, è approdato adolescente alla Samp e quando la squadra era ancora in Serie B. Con i colori blucerchiati ha vissuto un lungo cammino costellato di imprese prestigiose: dalla promozione in A fino alla conquista della Coppa delle Coppe e al già citato scudetto. Nel mezzo, prestazioni esaltanti, Coppe Italia e finali in competizioni europee. Con una compagine giovane, fresca, sbarazzina, voluta e creata dall’indimenticato Presidente Paolo Mantovani e dai suoi geniali direttori sportivi. Costruita a partire dai primi anni ‘80, progettata avendo come caposaldo difensivo proprio Luca Pellegrini. Che diventa uno dei punti di forza, il leader e il capitano. Serietà e maturità, fedeltà alla società e alla tifoseria, sono le caratteristiche di un campione dalla forte personalità, buono, un po’ timido e per nulla mediatico. Grazie al calcio e alla Sampdoria si è tolto più di una soddisfazione: ha alzato al cielo l’unico trofeo europeo della storia doriana e ha potuto condurre una vita agiata in un ambiente senza grosse pressioni. A un certo punto però…

Emarginato e scaricato.

Non vogliamo svelare niente di ciò che Pellegrini puntualizza con fermezza e con pacatezza. Amareggiato per come sono andate le cose riguardo alla sua posizione personale – proprio nella stagione dello scudetto – non esita a fare nomi e cognomi di chi gli ha remato contro e lo ha subdolamente boicottato. Tutto riportato con sincerità e anche con la serenità di chi ha superato quelle ferite che gli sono costate il licenziamento, oltre alla difficoltà di trovare poi un’altra società che gli garantisse un posto da titolare. Voci maldestre fatte circolare sulla sua salute, emarginazione scientifica architettata nello spogliatoio, comportamento a dir poco pilatesco del suo adorato Presidente, fino a quel momento suo mentore. Questa la fatale miscela che gli fu preparata. Pellegrini addita, incolpa, descrive gli intrighi di chi gli ha progressivamente tolto la fiducia e lo ha scaricato. Dopo l’apoteosi del 1991, a 28 anni, si è ritrovato a dover gironzolare tra squadre minori quasi elemosinando un ingaggio. Finchè, demotivato e deluso, a soli 32 anni ha lasciato il calcio giocato.

Amarezza, non rancore.

Nel volume non c’è traccia di odio, rimostranze e rancori. L’ex capitano dimostra di essere un uomo pacificato, una persona ben conscia del proprio valore e della propria fortuna. Non parla in maniera astiosa e animosa nei confronti di nessuno, anche se sa e riferisce di persone che gli hanno fatto deliberatamente del male tramando contro di lui. L’ipocrisia, la rivalità, i tradimenti fanno parte del mondo del calcio, come della quotidianità della vita. Colpisce, a distanza di tanti anni, ritrovarle anche in quella spumeggiante Sampdoria composta da spensierati e coccolati calciatori. Sorprende sapere che le loro più strabilianti imprese nascondevano anche tali divisioni e disaccordi. Personaggi e annate sfavillanti non proprio scevri da ambiguità e scorrettezze. Luca Pellegrini aveva bisogno di dire queste “cose mai dette”, ora che non fanno più male. A noi, un po’, spiace sentirle. Dobbiamo solo prenderne atto. Anche in ciò che splende ci sono ombre. Sempre. E non ci sono eccezioni.

Perché leggere Sampdoria 1991 di Luca Pellegrini e Luca Talotta:

per rivivere l’epopea della squadra rivelazione del calcio italiano degli anni ’80 ma pure per scoprire le ombre di quella compagine vincente.


Titolo: Sampdoria 1991
Autore: Luca Pellegrini e Luca Talotta
Editore: Caosfera
Anno: 2021
Pagine: 194

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