Le vittorie, il coraggio, il dolore di un pilota storico

«Il pilota italiano Tazio Nuvolari, al volante di una Alfa Romeo della scuderia Ferrari, ha vinto il Gran Premio di Germania»: questo l’annuncio incredulo che a Nürburg, il 28 luglio 1935, i tedeschi sono stati costretti a diffondere al mondo intero e alle attonite 300.000 persone presenti a bordo pista. E questa è la gara scelta da Pino Casamassima quale fil rouge dell’intera biografia dedicata al pilota mantovano. In maniera circostanziata l’autore ricostruisce, tassello dopo tassello, la competizione che si è svolta in una Germania tutta lanciata alla celebrazione del Terzo Reich e del relativo mito in ambito industriale e tecnologico. La corsa di Nürburg rappresentava la vetrina mondiale attraverso cui il regime tedesco poteva mostrare la propria organizzazione e la propria supremazia. L’autore la introduce, la presenta, la interrompe apparentemente divagando, la riprende, apre ulteriori parentesi per poi riagganciarla di nuovo. In un crescendo di attesa e di suspence. Così procede la narrazione della gesta di Nuvolari che riuscì a guastare quei teutonici deliri di onnipotenza. Il libro, scritto molto bene, è vivace, leggero, completo. Il protagonista emerge in tutta la sua esuberante e audace personalità di uomo tutto d’un pezzo e di indomito campione. Destinato a curare gli affari e i poderi di famiglia, disattese ogni aspettativa paterna dedicandosi solo alle gare e ai motori. O, meglio, dedicandosi a tutto ciò che aveva a che fare con la velocità: moto, auto, persino l’aereo, lasciando da parte bicicletta e cavalli e deludendo ancora una volta le illusioni familiari.

Il mondo di Nuvolari.

Casamassima racconta in maniera mirabile il contesto sociale, storico e politico del “Mantovano volante”, mentre ne tratteggia le origini e le lontane radici, insieme alle rocambolesche imprese automobilistiche. Il risultato è un libro tanto palpitante e documentato da diventare anche opera teatrale. Già scorrendo le pagine del volume è facile immaginare situazioni, rivivere scene, prendere parte agli avvenimenti, apprezzando lo stile fresco e coinvolgente dell’autore. Nuvolari è presentato soprattutto nella sua dimensione sportiva, considerata nell’intero percorso di una lunga e inimitabile carriera, a partire dagli esordi e dai primi successi nel motociclismo fino all’ultima gara su auto disputata nell’aprile del 1950 (a 58 anni!). Ma Tazio viene anche colto nella sua sfera privata, di cui era molto geloso e non ha mai fatto trapelare nulla. Sarà l’amatissima moglie Carolina a fare un po’ di luce sulla loro vita familiare, ricordando in varie interviste (riprese più volte nel libro) il fidanzamento, la fuga per il matrimonio, la rassicurante telefonata del marito al termine di ogni corsa, la perdita di entrambi i figli, la malattia del campione, l’affetto dei tifosi e della gente comune in Italia, in Europa e perfino in America. Saranno quasi 60.000, in piena estate, ad accorrere per l’estremo saluto al guerriero di tante battaglie. Il libro non sconfina mai nell’enfasi, pur non perdendo di vista l’oggettività di un’avventura sportiva tanto trionfale e grandiosa. Fatta di inimmaginabili colpi di scena e alimentata dall’ardimento, dalla testardaggine, oltre che dalla abilità del “Nivola”: quando prometteva di vincere, vinceva. Come al Nürburgring: la sua “coccinella rossa” fu vittoriosa contro i potenti draghi d’argento tedeschi. L’aveva giurato al suo patron Enzo Ferrari. E così è stato.

Gli affetti di Tazio.

Tra i tanti aspetti del libro degni di nota, una menzione particolare merita l’efficace rappresentazione di alcune persone legate a vario titolo a Nuvolari. Descritte nei loro tratti caratteristici e nelle relazioni intrattenute con lui. È possibile dunque fare conoscenza del burbero e solido papà Arturo, dello zio Giuseppe (amante e praticante di alcuni sport come il ciclismo e il motociclismo), dell’amata moglie Carolina, dell’amico e rivale di tante competizioni Achille Varzi; e di Enzo Ferrari, per anni collega di Tazio. Da imprenditore, Enzo lo volle nella sua scuderia: gli affidò le sue quattro ruote perché le trasformasse in auto vincenti. «T’ho mai deluso?», era solito rinfacciargli Nuvolari quando discutevano degli aspetti meccanici e delle relative modifiche che il pilota pretendeva. La domanda era ovviamente retorica.

La canzone di Lucio Dalla dedicata a Tazio Nuvolari

Perché leggere Tazio Nuvolari di Pino Casamassima:

perché è scritto molto bene: vivacità e ritmo ne fanno un’opera veramente apprezzabile; perché alterna con efficacia all’avvincente racconto biografico interessanti flash socio-politici che la contestualizzano; perché la leggenda Nuvolari non ha contenuti epici, ma molto umani e realistici.


Titolo: Tazio Nuvolari
Autore: Pino Casamassima
Editore: Baldini+Castoldi
Anno: 2020
Pagine: 294

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