La storia della Polonia ai Mondiali del 1974


Se ancora oggi la maggior parte dei polacchi ricorda la nazionale presente ai mondiali in Germania del 1974 con grande nostalgia e commozione un motivo ci deve essere pur stato. E “A ritmo di Polska” è la fatica letteraria di Alberto Bertolotto che ci racconta questa splendida ed avvincente storia. Bertolotto, giornalista sportivo collaboratore di diverse testate tra cui La Gazzetta dello Sport, ha un bellissimo e contagioso vizio: ama alla follia il calcio polacco. Vizio che denota tutta l’energia e la passione che ci mette l’autore nel descrivere minuziosamente un calcio fin troppo sottovalutato dai più (e se siete così curiosi fatevi un giro sul suo profilo facebook); un calcio che ci ha portato ad avere oggi tra le mani giocatori del calibro di Robert Lewandowsky e Krzysztof Piątek. Ma molto prima che questi due bomber nascessero, c’erano gli eroi del 1974. E proprio quel mondiale, tanto rivoluzionario per la storia del pallone a tinte orange, è l’oggetto dell’indagine del libro di Bertolotto che vuole mettere a disposizione del lettore tutti gli elementi per poter comprendere un fenomeno altrimenti difficilmente spiegabile. Capita così di trovarsi dei compagni di viaggio come Zibì Boniek o Marek Kozmìnskì oppure di avere come narratore l’arbitro italiano Angonese (fischietto della finale per il terzo posto tra i polacchi ed il Brasile): sono tutti invitati di lusso al banchetto celebrativo apparecchiato da Bertolotto per raccontare di Lato, Deyna, Gadocha e compagni.

L’impresa di Gorski.

Il risultato è un libro di 160 pagine che dettaglia alla perfezione il percorso di una nazionale destinata per 10 anni (l’inizio dell’ascesa coincise con l’oro olimpico conquistato a Monaco nel 1972) ad issarsi tra le migliori rappresentative al mondo, nonostante l’obbligo “forzato” imposto ai giocatori di militare esclusivamente in squadre polacche fino ai 30 anni. Outsider o Underdog verrebbero definiti in modo diretto dagli inglesi; gli stessi inglesi che occupano una parte importante nel libro in quanto incapaci di battere i polacchi nelle qualificazioni del 1974 a Wembley e di conseguenza esclusi dai mondiali tedeschi. Bertolotto descrive al meglio il percorso fatto dalla nazionale biancorossa prima del mondiale e soprattutto durante il torneo, dedicando un capitolo ad ogni partita (oltre che un affondo interessante e colmo di mistero sull’intervallo del match giocato contro gli Azzurri) e facendo emergere la sua ampia preparazione sull’argomento (molto apprezzabile le indicazioni date nelle prime pagine che aiutano nella lettura di nomi difficili da leggere e pronunciare). Se c’è da fare una critica al lavoro dell’autore si può dire che ad una narrazione sul campo precisa e raffinata fanno da contraltare pochi ed isolati accenni su ciò che stava passando la nazione dell’est Europa in quegli anni. Il contesto storico e sociale viene raramente chiamato in causa, se non quando vengono raccontate le carriere dei partecipanti a quella spedizione mondiale. Ci piace infatti immaginare che un’impresa sportiva come quella compiuta dai ragazzi di Gorski nel 1974 sia stata motore di speranza, compattezza e affermazione di un’identità patriottica per una nazione che nel decennio successivo si rivelerà parte fondamentale per scardinare il sistema sovietico.

Perché leggere A ritmo di Polska di Alberto Bertolotto:

Perché le descrizioni dei gol di Lato al mondiale sono davvero speciali: più belli da immaginare che da vedere!



Titolo: 
A ritmo di polska. La storia della nazionale terza ai mondiali di calcio del 1974
Autore: Alberto Bertolotto
Editore: Alba Edizioni
Anno: 2017
Pagine: 160


Per leggere l’intervista all’autore di A ritmo di Polska, clicca qui.


Per leggere la recensione al libro dello stesso autore Il Mundial di Karol dedicato alla Polonia ai Mondiali del 1982, clicca qui.

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