Le disavventure di Walter Junior Casagrande

Viaggi in Sudamerica.

Casagrande: all’inferno e ritorno è un libro rapido e godibile, scritto da Enzo Palladini. Non è certo la prima volta che il giornalista milanese si cimenta con la letteratura sportiva. Tra le sue pubblicazioni ricordiamo ad esempio O Zico o Austria (2020) oppure Dimmi chi era Recoba (2017), ma possiamo andare anche più indietro nel tempo e ripescare Paura del buio (2010), biografia dedicata al Fenomeno Ronaldo. Insomma, Palladini ci ha abituato bene con i viaggi in Sudamerica. Ed anche stavolta il suo racconto parte dall’America latina e dal Brasile in particolare. L’autore ci porta nella città di San Paolo, una delle più importanti nel paese della samba: lì, nella primavera del 1963, nacque Walter Casagrande Junior. Leggiamo delle sue origini, delle sue abitudini da ragazzino e del suo talento col pallone, che lo ha portato a diventare un calciatore di successo. Casagrande (Casagrangi, come direbbero i brasiliani) si è ben distinto nelle giovanili del Corinthians, arrivando ad esordire in prima squadra a soli 17 anni.

Spaziare in altri mondi.

Con il famoso club bianconero segnerà oltre 100 gol e vincerà due edizioni consecutive del Campionato paulista, il torneo dello stato di San Paolo (in Brasile, nell’anno solare, si giocano due campionati distinti: quello di ogni stato e quello nazionale “centralizzato”). Poi Walter Junior partirà per l’Europa dove sarà nuovamente protagonista: i tifosi dell’Ascoli (1897-1991) e del Torino (1991-1993) lo ricordano ancora con affetto. Infine Casagrande tornerà in patria, al suo primo amore sportivo, per chiudere un’ottima carriera condita anche da una ventina di presenze in nazionale maggiore. Un attaccante di tutto rispetto dunque, dotato fisicamente e tecnicamente. Appesi gli scarpini al chiodo è rimasto nel mondo del calcio come cronista e commentatore televisivo, riuscendo anche in questo caso a farsi apprezzare. In fondo però, queste sono tutte informazioni che possiamo reperire facilmente su Internet. Il libro di Enzo Palladini ha un altro obiettivo, non vuole parlare solo di sport: «questa biografia è la scusa per raccontare tutto il resto, per spaziare in altri mondi: politica, rock, psicologia, psichiatria, con una tinteggiatura di sociologia sullo sfondo».

Un bell’assist.

Non a caso i diciannove capitoli (tutti mediamente brevi e scorrevoli) si aprono sempre con le frasi di celebrità brasiliane apparentemente distanti dal pallone: scrittori, cantanti, dottori, giornalisti… In effetti, la storia di Walter Casagrande non si può ridurre alle pur meritevoli gesta sul campo. Già quando era giocatore è stato tra i protagonisti di un’esperienza molto particolare chiamata Democracia Corinthiana, che viene ben riassunta nel libro. E poi, dopo il ritiro, “Casao” ne ha vissute di tutti i colori, arrivando più di una volta ad un passo dalla morte. Il suo percorso dunque può dire qualcosa di interessante ad ognuno di noi, anche a chi non segue abitualmente il calcio. Anche perché la scrittura tende alla semplicità e alla sintesi: non serve essere esperti sportivi per seguire la narrazione. In realtà, è come se questo libro fosse un bell’assist, che rimanda ad altri due testi purtroppo ancora non tradotti in italiano. Sono Casagrande e Seus Demonios (2013, l’autobiografia) e Socrates & Casagrande. Uma Historia de Amor (2016). Enzo Palladini, per il suo lavoro, ha preso spunto da queste due opere: speriamo dunque che un qualche editore provi a portarle anche nelle nostre librerie.

Perché leggere Casagrande: all’inferno e ritorno di Enzo Palladini:

perché è una lettura non impegnativa, se così si può dire, ma intensa; perché parla in maniera interessante di un calciatore interessante.


Titolo: Casagrande: all’inferno e ritorno
Autore: Enzo Palladini
Editore: Edizioni inContropiede
Anno: 2022
Pagine: 157

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