Il primo scudetto del Napoli raccontato da due protagonisti

Sono ormai trascorsi 35 anni da quel lontano 10 maggio 1987, una data incisa nel cuore di chi c’era, ma anche presente nell’immaginario di chi ha potuto solo sentirne parlare. Il primo scudetto del Napoli, atteso per ben sessantun anni, ha rappresentato un fatto epocale per la società di calcio e per la stessa città. Al punto tale che tuttora se ne parla con immutato entusiasmo e che, a distanza di così tanto tempo, viene ancora rievocato. Come dimostra il libro Che vi siete persi… (Sperling & Kupfer), in cui due protagonisti di quell’impresa ne ripercorrono lo spirito e le tappe. Si tratta di un’opera impostata su un intelligente canovaccio: in ogni capitolo c’è una paginetta che enuncia uno specifico argomento, e a seguire il commento («la versione») di Salvatore Bagni e di Bruno Giordano. Due campioni che hanno fornito un contributo decisivo per il conseguimento di quel risultato. Utilizzando un tono confidenziale, gli ex calciatori si lasciano andare a ricordi e retroscena in cui emerge lo spessore e la qualità del traguardo raggiunto, tanto atteso quanto insperato.

Rilancio scudettato.

Per Salvatore Bagni e Bruno Giordano è anche l’occasione di ripercorrere a grandi linee le loro carriere, soprattutto i momenti critici, le difficoltà ambientali e caratteriali, le incomprensioni, le delusioni. Con pacatezza – ma con molta chiarezza – non esitano a togliersi qualche sassolino ancora presente nelle loro scarpe. Colpisce la totale mancanza di risentimento e di recriminazione nelle loro espressioni, ma non hanno timore a puntualizzare e ad essere espliciti. Sottolineano come sia stato determinante per il loro rilancio sportivo il trasferimento al Napoli, provenendo uno dall’Inter e l’altro dalla Lazio. Giordano era mal sopportato dai tifosi biancocelesti perché ritenuto ambizioso e interessato solo ai soldi dei grandi club, mentre Bagni era considerato non in linea con l’aplomb imposto dal neo presidente interista Ernesto Pellegrini. Ma non c’è solo il negativo. Gli autori fanno anche emergere riconoscenza, rispetto e affetto nei confronti di varie persone incontrate lungo il loro cammino sportivo: Tommaso Maestrelli e Rino Marchesi tra gli allenatori, Italo Allodi e Pierpaolo Marino tra i dirigenti, soprattutto Diego Armando Maradona tra i colleghi calciatori.

Il protagonista artefice.

Proprio Maradona, a tutti gli effetti, può essere considerato il protagonista del libro, perché primo artefice di quell’indimenticato scudetto. Per lui i suoi ex compagni hanno parole di grande ammirazione e di stima, sia in riferimento alle sue giocate, sia nei confronti dell’uomo schietto e generoso che era. Una vita, quella dell’argentino, fin troppo sotto i riflettori. Per cui cali di rendimento, ritardi o assenze agli allenamenti, problemi fisici, tutto diventava un “caso”. Stampa, addetti ai lavori, cacciatori di scoop non perdevano occasione per accanirsi e ingigantire. Ma, rivelano gli autori, la forza di quel Napoli era fare quadrato attorno a chi veniva a trovarsi nel mirino mediatico, oltre che dare il massimo nel corso di ogni partita. Come anche il campione argentino dimostrava di fare. Le pagine più degne di nota ci sembrano quelle in cui viene descritta la pianificazione che ha gettato le basi per la conquista del tricolore. Ed altrettanto eloquenti sono quelle in cui vengono svelate le motivazioni della mancata trasformazione di quella brillante avventura in un ciclo duraturo di successi. Toccanti invece le parole riguardanti Maradona, indiscusso leader in campo e fuori, per il quale i suoi ex compagni dichiarano attaccamento e manifestano amicizia vera. Dai loro apprezzamenti traspare sincero dispiacere per come si sia dissipato un simile, enorme talento. Perché mal consigliato e perché sfruttato da persone avide e senza scrupoli. Il racconto dell’incontenibile gioia per lo scudetto conquistato sfiora anche l’amarezza per la prematura perdita di un mito assoluto dello sport mondiale, che all’ombra del Vesuvio era riuscito a rilanciare il calcio napoletano e a ridare orgoglio ad un’intera città. Bagni e Giordano non sopportano l’idea che il migliore di loro – una rarità calcistica per tecnica e classe – possa essere finito alla deriva. È come se una sorta di ombra scendesse sui loro cuori quasi a oscurare la luminosità del trionfale campionato ’86-’87.

Perché leggere Che vi siete persi… di Salvatore Bagni e di Bruno Giordano:

per rivivere le atmosfere del calcio degli anni ‘80; per ritrovare un Maradona forse inedito, grazie alle rivelazioni di due dei suoi amici e compagni di squadra; per assaporare dietrologie e confidenze dell’annata del primo scudetto del Napoli.


Titolo: Che vi siete persi 
Autore: Salvatore Bagni e Bruno Giordano
Editore: Sperling & Kupfer
Anno: 2022
Pagine: 228

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