Storicizzare una passione a tinte bianconere

Recensione di Marco Giani


«Storicizzare una passione»: questo il titolo dell’Introduzione di questo innovativo libro di storia del calcio dedicato alla Juventus, ma anche la migliore definizione sintetica del perché valga la pena immergersi nella lettura di un tomo di quasi quattrocento pagine pubblicato da una casa editrice “alta” come la UTET. I due autori, entrambi professori universitari, sono riusciti nell’ardua impresa di proporre al pubblico un’opera autorevole, fondata sulle fonti archivistiche (interessantissime quelle provenienti dall’Archivio Juventus, a cui hanno potuto attingere a piene mani) e giornalistiche (lo spoglio di Hurrà Juventus!), intrecciata con la storia economica della FIAT e quella sociale della città di Torino, eppure al contempo accessibile anche per chi fosse digiuno di storia dell’Italia contemporanea. Anzi, leggere queste pagine è l’occasione non solo per conoscere qualcosa in più sulle vicende della Vecchia Signora, ma anche sulla storia del nostro paese.

La lettura è da consigliare anche a chi è già esperto di storia juventina – nonostante le chicche storiche abbondino, come nelle pagine dedicate alle Dame Patronesse del 1919 o alla fallita fusione col Torino nel 1956.

Da una parte gli autori, pur presentando molti episodi particolari e documenti inediti, non si perdono nel mare magnum della statistica calcistica, né narrano le singole stagioni calcistiche. La prospettiva a volo d’uccello fa guardare in maniera diversa le vicende bianconere, riuscendo così a individuarne più nettamente gli snodi, come la presidenza di Edoardo Agnelli (1923), quella di Boniperti (1971), l’arrivo della Triade Bettega-Giraudo-Moggi a metà anni Novanta, l’inizio della presidenza di Andrea Agnelli. Snodi importanti non tanto e non solo per i risultati sportivi, ma soprattutto per i paradigmi societari: l’arrivo della famiglia Agnelli; la Juventus aziendalista incarnata sulla panchina da Trapattoni; il passaggio ad un modello incarnato dal Milan di Berlusconi di qualche anno prima, tutto incentrato sul ruolo centrale dello sponsorizzazioni e sulla ricerca del massimo profitto; il ritorno della famiglia Agnelli alla plancia di comando dopo un periodo di colpevole assenza che aveva lasciato sin troppo potere a Giraudo.

Dall’altra, la storia della squadra che scende in campo viene sempre vista in dialogo con quella della società (presidenti, ma anche dirigenti) e con quella della tifoseria; riguardo quest’ultima, è interessante venire a scoprire come prima dell’arrivo della violenza degli stadi i supporters juventini fossero rinomati per la loro sportività, o ancora di come solo negli anni Settanta, con la massiccia emigrazione di meridionali a Torino, la tifoseria juventina abbia perso in città il suo originario tratto aristocratico, per proletarizzarsi.

Il penultimo esempio mostra un’altra qualità di Juventus. Storia di una passione italiana, ossia il fatto che gli autori hanno avuto il coraggio storiografico di provare a ricercare le radici storiche dell’attuale odio per la Juventus andando a ritroso nella storia bianconera: così, ad esempio, mostrano come già Boniperti usasse “rubare” i dirigenti e i giocatori migliori alle dirette concorrenti, o come siano stati già gli scudetti del 1980/81 (il caso Turone) e del 1981/1982 (la partita contro il Catanzaro) a offrire materiali per lo stereotipo della “Juve ladrona”, ben prima delle note gesta della Triade. Il caos post-Calciopoli è ben descritto attraverso il commento passo per passo di un’accesissima assemblea azionisti in cui molti soci contestano le parole del neo-presidente Cobolli Gigli, il quale tenta di presentare la B come la giusta espiazione dei misfatti della precedente gestione. Pagine molto originali dal punto di vista storiografico, in cui Agosti e De Luna, analizzando i vari discorsi come se ci trovassimo in un parlamento o a un tavolo di guerra, mostra quanto l’utilizzo di strumenti storiografici “alti” possa essere fruttuoso in un campo, quello della storia dello sport, purtroppo in Italia ancora da molti considerato di serie B.

Perché leggere Juventus:

Per rileggere in maniera originale e feconda i 100 e passa anni della Vecchia Signora.



Titolo:
Juventus. Storia di una passione italiana
Autore: Aldo Agosti e Giovanni De Luna
Editore: UTET
Anno: 2019
Pagine: 367

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