Storie di fútbol tra fantasia e realtà

Così come un piatto, anche un libro è fatto di precari equilibri tra ingredienti dai sapori diversi. Tra questi, realtà e fantasia giocano sicuramente un ruolo primario: mixarle è complicato, e il risultato non sempre è dei migliori. Così, usando una metafora calcistica, spesso si preferisce giocare in difesa, osare poco ed evitando di venire “bucati”. Fantasie calcistiche rioplatensi (pp. 97, 2020, Amazon), invece, gioca all’attacco: l’autore Alessandro Sanna, con coraggio, prende la realtà, la Storia e i fatti e li pone in secondo piano, scegliendo di raccontarli attraverso la fantasia.

Nove racconti di fantasia.

Questo breve libro, composto di nove racconti, punta a narrare l’eterno scontro/incontro tra il calcio uruguagio e quello argentino, un dualismo vissuto lungo le sponde del Rio de la Plata e che contraddistingue da oltre un secolo la storia di questi due Paesi, così vicini eppure così diversi. Formiche e cicale, come scriveva Brera; anime opposte di un universo sfaccettato e caleidoscopico come soltanto quello sudamericano sa essere. Laggiù è nato il calcio (altro che Inghilterra…), s’è evoluto, s’è trasformato. Ed è laggiù che il pallone ha la capacità, quasi unica, di trasformare la Storia in epica. Sanna, ingegnere, professore ma soprattutto appassionato di fútbol, lo sa e sfrutta questo enorme potenziale narrativo per liberare la fantasia, dando vita a racconti e personaggi immaginari (forse, chi lo sa) attraverso i quali racconta la Storia. È una sorta di inversione: non è la Storia a dettare il ritmo, bensì la narrazione a “dettare” la Storia.

Manca la tridimensionalità.

Se la premessa è, indubbiamente, affascinante, il risultato finale lascia un po’ l’amaro in bocca. Sebbene i racconti filino bene e siano godibili, mostrano una debolezza di fondo comprensibile per un autore non avvezzo alla scrittura creativa. Sanna, più che appoggiarsi alla Storia, si aggrappa a essa per dare forma e contenuto alle sue di storie, faticando però ad abbattere quel muro tra reale e immaginario che dovrebbe rendere il risultato finale un tutt’uno nel quale i limiti e i confini scompaiono. Si salta da simpatiche caricature (come Pablo del primo racconto, Superstición y magia) a figure più “concrete” (come Roberto di Leprosos y canallas) senza un vero filo logico narrativo. Come dicevamo, sullo sfondo scorre la Storia, quella vera, ma in primo piano c’è una bidimensionalità che, per forza di cose, indebolisce l’intera struttura dell’opera.

Un libro per non passionati.

Nonostante ciò, la capacità di inserire all’interno di storie inventate numerosi aneddoti e fatti realmente accaduti permette al lettore di restare lì, attaccato al libro, scoprendo pagina dopo pagina cose nuove e particolari interessanti che solo i veri appassionati del calcio sudamericano conoscono. Ecco, diciamo che non è una lettura propriamente consigliata ai fútbolisti più incalliti, quanto più un godibile divertissement letterario per grandi e piccini che amano un pallone che rotola e l’epica che a esso si accompagna.

Perché leggere Fantasie calcistiche rioplatensi:

per abbandonare i tranquilli e sicuri porti della Storia e lasciarsi trasportare nei mari calcistici del Rio de la Plata.


Titolo: Fantasie calcistiche rioplatensi. Storie di fútbol tra fantasia e realtà
Autore: Alessandro Sanna
Editore: Amazon
Anno: 2020
Pagine: 97

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