Una panoramica sregolata e tutta da ridere del calcio degli anni ‘90


Nel 1998 Filippo Neviani, passato agli onori della cronaca con il nome d’arte di Nek, cantava che «Se una regola c’è, non la chiedere a me» e sembrerebbe che le parole del cantante si sposino alla perfezione con la sana incoscienza che c’è dietro la scrittura di questo libro: Football Nostalgia Novanta. Dopotutto come incipit i due strampalati autori ci tengono a sottolineare che «i protagonisti delle storie, anche laddove realmente esistenti o esistiti, sono raccontati in chiave ironica e satirica, con affetto e narrazione. Gli eventi narrati hanno parziale, se non nulla, corrispondenza con la realtà e non hanno pretesa di veridicità o cronaca». Insomma patti chiara e amicizia lunga. Non a caso questa piccola premessina compare alla voce “disclaimer”, una dichiarazione di esclusione di responsabilità. Ma quindi in fin dei conti questo libro che cos’è? Si può dire che il testo è l’estensione cartacea di un fenomeno che in Italia sta prendendo in piede in modo sempre più preponderante: l’amore per il calcio degli anni ‘90 e primi 2000. Un momento storico in cui, inutile girarci intorno, il football nostrano era il migliore del mondo, un periodo in cui i più forti giocatori del pianeta calcavano i campi della nostra serie A per confrontarsi ad armi pari contro i veri personaggi di quell’universo: gli eroi di provincia. Il libro è la resa testuale di una fortunata pagina Facebook, nata nel 2013, e che oggi conta più di 30.000 follower che sono gli odierni tuttologi digitali che negli anni ‘90 vivevano la propria adolescenza guardando alle serpentine del Fenomeno Ronaldo ed all’ecclettismo concreto di Ciccio Cozza e della sua Reggina. Il tutto rivisitato in chiave ironica, strampalata e un po’ demenziale ma che porta fiumi di risate e di buonumore. Una sagra del unpolitically correct che farebbe invidia a Striscia la Notizia.

Folli eroi pallonari.

Di pallone ce né davvero poco anzi, provocando, verrebbe da dire che Football Nostalgia Novanta non è un libro di sport, in quanto l’approfondimento dell’aneddotica sportiva viene dichiaratamente lasciato al lettore (invitato alla lettura del fatto compiuto su Wikipedia). Per assurdo le gesta degli eroi trovano voce nelle descrizioni colorite extracampo che introducono i motivi per cui sportivamente hanno fatto capolino nelle vite dei due autori, in questo modo Gigi Lentini è edulcorato per il suo fascino da latinlover mentre Rudi Voeller è dipinto per la sua moderna ed irriverente capigliatura (mullet). Ecco il libro è un agglomerato curioso e simpatico dei campioni che riempiono la colorata ed accattivante copertina (una riproposizione del Giudizio Universale in chiave calcistica). Il testo ha due punti di forza indiscussi: in primo luogo ridesta la risata, facendo tornare alla memoria un calcio dove la nebbia del Penzo, la spacconaggine di Cantona e l’amor patrio di Protti erano gemme cristalline; dall’altra parte il contesto in cui agiscono i protagonisti è ampiamente documentato su YouTube e per questo i richiami alla fine di ogni capitolo alle partite citate con tanto di tabellino permettono all’appassionato lettore di rigustarsi il gol-scandalo di Tuta piuttosto che l’entrata killer di Taribo West su Kanchelskis. Poca cultura calcistica, ma tanti sorrisi per un libro che richiede un tempo di lettura davvero breve e porta la mente a viaggi sregolati ed irreali.

Perché leggere Football Nostalgia Novanta:

perché come direbbe il William Thacker di Notting Hill: «è stato bello! Surreale, ma bello!».



Titolo:
Football Nostalgia Novanta
Autore: Riccardo Cavassi e Marco Tarek Tailamun
Editore: Independently Published
Anno: 2020
Pagine: 158

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