Vita, gol e lotte giudiziarie dell’ex bomber

Giuseppe Signori è stato un grande attaccante del calcio italiano. In vent’anni di carriera (1984-2006) ha scalato tutte le categorie professionistiche, dal campionato Interregionale fino al massimo livello, la Serie A, in cui ha debuttato a ventitré anni e segnato tantissimi gol, 188 (nono marcatore di sempre). Signori è stato un fior di giocatore, capace di vincere per tre volte la classifica cannonieri pur non essendo un classico centravanti d’area di rigore. Si è distinto in particolare con le maglie di Foggia, Lazio e Bologna, e ha giocato ventotto volte in Nazionale (sette reti). Una volta appesi gli scarpini al chiodo si è preparato per diventare allenatore. Ma qualche anno dopo, nel 2011, la sua vita è cambiata drasticamente. Da un giorno all’altro l’ex bomber si è trovato coinvolto in un’inchiesta legata al Calcioscommesse, accusato di frode sportiva e associazione a delinquere. Le conseguenze sono state immediate. Signori ha visto la sua immagine pubblica sgretolarsi.

Emozioni contrastati.

In tanti hanno pensato male di lui, a cominciare dalla giustizia sportiva che lo ha immediatamente ritenuto colpevole. La FIGC, organo reggente del nostro calcio, lo ha radiato a vita impedendogli di continuare a lavorare nel mondo del pallone. Signori è dunque finito Fuorigioco ed ecco spiegato il titolo del suo libro, pubblicato a marzo 2022 con Sperling&Kupfer. È un testo relativamente breve (poco meno di duecento pagine), composto da undici capitoli di media lunghezza (tra le quindici e le venti pagine ciascuno). Signori torna più volte sulla vicenda giudiziaria che lo ha tormentato: ne parla all’inizio, alla fine e anche più volte in mezzo al suo libro. È inevitabile che sia così, se consideriamo che i vari processi lo hanno tenuto in sospeso per un arco di tempo lunghissimo. Soltanto nel giugno 2021, dunque dieci anni dopo l’inizio del tutto, Signori ha visto cadere definitivamente le accuse a suo carico (ottenendo anche la riabilitazione da parte della FIGC). In Fuorigioco, l’ex capitano di Lazio e Bologna descrive bene il proprio travaglio interiore, le emozioni contrastanti che hanno convissuto in lui per giorni, mesi, anni. Solo nel penultimo capitolo (“I processi”) il discorso si fa un po’ più tecnico e complicato, per chi non frequenta i tribunali.

Un mister speciale.

Per forza di cose, il calcio giocato rischia di passare in secondo piano: le parti ad esso dedicate scorrono via un po’ troppo in fretta, ma risultano comunque gradevoli. Anche sul campo, Signori ha vissuto esperienze forti: l’esplosione nel triennio foggiano, la consacrazione nella Roma biancoceleste, la seconda giovinezza in quel di Bologna. Con in mezzo l’avventura mondiale a USA ’94, controversa sia per l’Italia che a livello personale. Uno spazio di rilievo è riservato agli allenatori che hanno lasciato un segno: Zdenek Zeman, Sven-Goran Eriksson, Carlo Mazzone, Arrigo Sacchi. Non con tutti i rapporti sono stati idilliaci, ma da ognuno di loro l’attaccante ha saputo trarre qualcosa di utile per sé. A metà libro inoltre entra in scena un altro “mister”, decisivo nella lunga partita extra sportiva: l’avvocato Patrizia Brandi. Con il suo aiuto, Beppe Signori è riuscito ad affrontare a viso aperto il male che gli è piovuto addosso. Non è stato facile, ma dopo tanta sofferenza l’estraneità ai fatti incriminati è stata appurata. Ora sarebbe bello ritrovare l’ex bomber nel mondo del calcio. Ma la cosa più importante è che gli sia stata restituita una quotidianità serena.                                                                                                      

Perché leggere Fuorigioco di Beppe Signori:

perché è l’occasione migliore per approfondire un “caso” chiacchierato da tempo, ma forse poco conosciuto nel dettaglio.


Titolo: Fuorigioco
Autore: Beppe Signori
Editore: Sperling & Kupfer
Anno: 2022
Pagine: 175

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