L’ex CT del ciclismo azzurro si racconta


Dire che Ho voluto la bicicletta sia semplicemente l’autobiografia di Davide Cassani ci sembra un po’ riduttivo. Certo, si accenna al suo percorso professionale interamente vissuto nel mondo del ciclismo, ma non si tratta di una vera e propria esposizione, completa e cronologicamente lineare, in cui ripercorre le tappe della sua carriera. Non mancano tasselli e fotografie della propria esperienza di ciclista: esordi, piazzamenti, fughe, inseguimenti. Così come sono presenti flash relativi al periodo del ritiro dalle gare, con il proseguimento nel mondo delle due ruote in altre vesti. Ma l’intento sembra essere un altro. Le pagine non hanno il ritmo di eventi che si evolvono e la cadenza di traguardi che si spalancano, ma sprigionano piuttosto un’immediata profondità, offrendo riflessioni ponderate. Cosa che contribuisce a dare un volto del tutto originale all’opera e ad imprimerle indubbiamente maggior fascino. Una scelta redazionale concordata con i coautori Giorgio Burreddu e Alessandra Giardini, incentrata sulla trattazione di varie tematiche («La passione», «La programmazione», «L’azzeramento», «Le sfide», «Il raccolto», e così via), accompagnate da “aforismi” tratti dalla narrazione svolta nel corso del capitolo: espressioni incisive e frasi lapidarie raccolte dalla viva voce di Cassani che, parlando di se stesso in prima persona, pesca tra emozioni, vissuti e ricordi più o meno piacevoli.

Amarezze e sfide.

Ad aprire il libro è l’amarezza che gli è stata inflitta dalla Federazione, con l’inatteso allontanamento dalle Olimpiadi di Tokyo nell’estate del 2021. Ed un’altra amarezza – quella della sfumata vittoria al Mondiale nel successivo settembre – lo chiude. Nel mezzo la sua vita, anzi le sue vite, con le sue meditate considerazioni. Figura di spicco del ciclismo italiano, Cassani è stato corridore professionista dal 1982, commentatore Rai dal 1996 e Commissario Tecnico della Nazionale dal 2014 fino al 2021. Ottimo gregario, apprezzato uomo-squadra anche dallo storico CT Alfredo Martini. Persona pacata, pronta a riconoscere i propri limiti sia ad assumersi le proprie responsabilità. Nemmeno l’onta e la delusione dell’esonero (avvenuto per altro in ottemperanza ad accordi contrattuali) hanno intaccato la sua pacatezza e la sua lealtà: nel libro non c’è traccia di affermazioni piccate o stizzite. Solo parole velate di tristezza per decisioni sgradite e subite, anche se riconosciute come plausibili e legittime. La sua filosofia di vita, appresa pedalando e radicata in un temperamento positivo e schietto, gli impone l’accettazione anche di simili circostanze e di provvedimenti spiacevoli. Anzi, proprio tali momenti hanno rappresentato nel corso della sua vicenda umana e sportiva quei segnali e quegli stimoli decisivi per rimettersi in gioco, ripartendo da capo. Ed anche ora, a seguito dell’ultimo licenziamento (con relativo cambio di prospettive), Cassani rivela di avere un ennesimo sogno e la giusta determinazione a perseguirlo.

Campione nella vita.

Il lettore potrà ritrovare i progetti futuri dell’ex Commissario tecnico, dopo aver assaporato in varie parti del volume il suo passato, lontano e recente. Tutto filtrato, come detto, dalla matura interiorizzazione degli eventi. Così che ogni capitolo risulta quasi essere un concentrato di saggezza e di sagacia, proposte con la concretezza dei molti episodi di cui è costellata la sua avventura sportiva. Traendone conclusioni e insegnamenti per se stesso e, con questa pubblicazione, facendone parte anche ad altri. Per questo motivo, crediamo, Davide ha sempre “voluto la bicicletta”: perché per lui ha rappresentato uno strumento di crescita e di maturazione. Non solo occasione di affermazione o di possibilità professionale, ma scuola e palestra di valori, necessari per la costruzione di sé. Quei valori che, quando incontrano persone autentiche e disponibili, le plasmano e le forgiano fino a farle diventare campioni. Nella vita prima ancora che nello sport. E al di là delle posizioni prestigiose che, nella vita o nello sport, andranno ad occupare.

Perché leggere Ho voluto la bicicletta di Davide Cassani

perché offre una rilettura profonda e matura di un’esperienza sportiva; perché accanto a molti elementi autobiografici il lettore trova riflessioni e insegnamenti di vita; per l’originalità dell’impostazione e del racconto.


Titolo: Ho voluto la bicicletta
Autore: Davide Cassani (con Giorgio Burreddu e Alessandra Giardini)
Editore: Rizzoli
Anno: 2022
Pagine: 219

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