La vita è una partita che tutti possiamo vincere

Grandi incontri.

Fabio Caressa ha avuto una bell’idea. Nel suo quinto libro, datato 2019, il giornalista romano ci parla di alcuni vip del mondo calcistico, da lui personalmente incontrati e conosciuti. Si tratta per lo più di grandi allenatori, i migliori “sceneggiatori” del calcio contemporaneo. Ma c’è spazio anche per giocatori e squadre: ad esempio l’autore cita la Juventus del presidente Andrea Agnelli, vera mietitrebbia di successi in campo sportivo e aziendale, oppure una macchina da gol come Filippo Inzaghi, o ancora il compagno di telecronache Beppe Bergomi che «in oltre vent’anni mi ha insegnato un sacco di cose». Ognuno di questi personaggi o gruppi ha lasciato un segno nella storia dello sport e un potenziale concetto per noi spettatori. L’intento di Caressa è quello di trasformare le esperienze di campo, direttamente documentate, in possibilità di miglioramento per l’uomo qualunque nella sua prassi quotidiana, specie in un contesto relazionale o nelle occasioni più significative, le piccole-grandi “finali” di ciascuno. Perché, come recita la chiusa del volume, «dallo sport si possono trarre insegnamenti di vita».

La formazione del successo.

Sempre nelle conclusioni, Caressa sintetizza gli ingredienti raccolti per quella che potremmo definire una vita tendente al successo, disponendoli a mo’ di formazione calcistica nel modulo 4-3-1-2: si va dal talento individuale, piazzato in porta, alle due punte ovvero il rispetto e l’adattabilità al cambiamento. Attenzione però: Sono tutte finali non si presenta come il manuale della felicità. Aprendo il capitolo due, dedicato alla statistica applicata al mondo del calcio, la voce di Sky ripropone una delle sue espressioni più tipiche: il calcio è strano (quante volte gliel’abbiamo sentito dire!). Il discorso che segue evidenzia come numeri e cifre, per quanto aderenti ai fatti, non rappresentino la totalità degli eventi né garantiscano la riuscita sportiva, soprattutto perché sul campo come nella vita di tutti i giorni subentra sempre il fattore imprevedibile, inaspettato.

Consigli utili.

Certo la nostra esistenza si può leggere anche come una questione di probabilità (più agisco più posso ottenere), ma nelle circostanze in cui agiamo resterà sempre un margine da noi indipendente, che possiamo chiamare sorte o caso. Il consiglio è dunque gestire al meglio le variabili che rientrano nella nostra sfera di controllo. In altre parole, «per vincere bisogna conoscere: un’analisi attenta del mondo che ci circonda aumenterà le nostre possibilità di successo». In generale, le trattazioni di Caressa rimangono ancorate al calcio ma spaziano in altri campi (fisica, economia, guerra) che forniscono esempi diversi, per la verità non tutti d’immediata comprensione. Il libro, più utile che dilettevole, s’inserisce a metà del guado fra la trattazione tecnica e il cosiddetto mental coaching, offrendo spunti interessanti in una modalità sintetica e non superficiale.

Perché leggere Sono tutte finali di Fabio Caressa:

perché condensa in un libro scorrevole grandi temi del calcio; perché offre spunti per la vita quotidiana; per avere un punto di vista competente su alcuni tra i migliori allenatori calcistici.


Titolo: Sono tutte finali
Autore: Fabio Caressa
Editore: Vallardi
Anno: 2019
Pagine: 173 

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