La cena degli dei – Marino Bartoletti
Enzo Ferrari e i suoi amici eterni
FINALISTA DELLA 2a EDIZIONE DEL PREMIO LETTERARIO SPORTIVO INVICTUS
Sono dieci gli “dèi”, i big, i campioni (non solo sportivi) che il neo-romanziere Marino Bartoletti invita a tavola, o meglio, alla cena di e con Enzo Ferrari (lui è l’undicesimo fuoriclasse, organizzatore dell’evento nonché vero protagonista del libro). Ed eccoli, dunque, in ordine di apparizione: Luciano Pavarotti, Marco Pantani, Tazio Nuvolari, Francesco Baracca, Lucio Dalla, Lady Diana, Marco Simoncelli, Ayrton Senna, Maria Callas, Fabrizio Frizzi. Rovinato la sorpresa al lettore? Pensiamo di no. Abbiamo riportato i loro nomi per stimolare anzi la sua curiosità e invitarlo ad accostare un’opera geniale, per impostazione e realizzazione. Nel libro non si parla solo di sport: lo sport è presente, sfiorato, in questo romanzo. A proposito: un tale insieme di piccole, gustose, a volte commoventi biografie è proprio da considerare (solo) un romanzo? Probabilmente, l’autore non rinuncia a tale qualifica anche per metterci un po’ in guardia: non dobbiamo ritenere ogni episodio o aneddoto citato come reale ed accaduto. Anche se i racconti relativi alle singole personalità sono da considerarsi certamente verosimili, con tanti fatti e avvenimenti verificabili e documentabili.
La cena.
L’idea (questa sì romanzesca) sottesa è l’organizzazione di una cena in onore di Enzo Ferrari nel nuovo “luogo” in cui si trova a vivere; cena da lui stesso gestita in ogni minimo dettaglio. A partire dalla scelta degli invitati – quasi tutti conosciuti direttamente – e coinvolgendo anche personaggi famosi che non ha mai potuto conoscere, ma che lo avevano incuriosito. Tutto è molto ben descritto: i dialoghi di Ferrari con il fidatissimo assistente-segretario (Frank a Maranello, quando era umano; Francangelo in Paradiso) in cui decidono chi invitare, la loro ricerca per l’invito informale e la consegna di quello ufficiale, il dress code, l’arrivo di tutti all’evento, lo svolgimento della cena e la bellissima conclusione. Il tono è sempre leggero, semplice, familiare. Sia quando l’autore caratterizza i personaggi bizzarri, sia quando descrive quelli “seri” o istituzionali. Intense e toccanti sono le pagine in cui Bartoletti descrive gli incontri tra l’Ingegner Ferrari e i suoi commensali più giovani, morti prematuramente. La commozione sorprende il lettore quando l’autore fa cenno alla terribile sofferenza di Enzo per la perdita del figlio Dino, a soli 24 anni.
La narrazione.
Bartoletti dispone di una grande quantità di ricordi, documentazioni, notizie, frutto anche di accurati approfondimenti. In maniera efficacissima egli utilizza tutto ciò per dipingere graziosi quadretti in cui i protagonisti sono tratteggiati in maniera delicata e lieve, in una successione di accadimenti e di battute in cui il tono, l’interesse, la curiosità non si allentano mai. Indovinata sia l’impostazione grafica che la scelta di comporre il volume in brevi capitoli, per favorire i numerosi cambi di scena e catturare ininterrottamente l’attenzione del lettore. Il giornalista e conduttore televisivo, alla sua prima esperienza di romanziere con La cena degli dèi, nel luglio 2021 si è classificato al secondo posto al Premio Bancarella: un risultato eccellente, perché l’opera è tale. C’è da aspettarsi – e non possiamo che augurarcelo – che il grande Enzo organizzi in quella sua “dimora” altri eventi simili e che Bartoletti torni a parlarcene. Del resto ci ha già fatto sapere che Ferrari e il fedelissimo Francangelo hanno dovuto a malincuore escludere diversi amici dalla prima cena, dovendo limitarsi a dieci invitati. Il “cast” per un eventuale sequel ci sarebbe già. Noi rimaniamo in attesa…
Perché leggere La cena degli dèi di Marino Bartoletti:
perché è un romanzo in cui sono presenti pezzi della nostra storia, grazie alla narrazione di vicende e protagonisti che animano il racconto; perché è un’opera scritta molto bene in cui sono efficacissime le caratterizzazioni dei personaggi che si susseguono; perché il tono narrativo e lo stile descrittivo catturano costantemente l’interesse e l’attenzione del lettore.
Titolo: La cena degli dei
Autore: Marino Bartoletti
Editore: Gallucci
Anno: 2020
Pagine: 352
Per leggere la recensione del sequel dal titolo Il ritorno degli dei, clicca qui.
Ho letto, anzi divorato “La cena degli Dei” godendomi la perfetta sintesi tra i due Marino che l’hanno scritto, il narratore e il giornalista.
Piacevole e divertente la trama narrativa di questa cena celeste e celestiale, ma soprattutto è coinvolgente la parte in cui emerge il giornalista, che nelle pagine affianca aneddoti meno noti alle vicende che tutti conoscono, relativamente al “Grande Vecchio” e ai suoi esimi ospiti. Ma la vera capacità di Bartoletti-giornalista è quella di stuzzicare la curiosità del lettore e far crescere la sua voglia di approfondire i temi, i personaggi e gli episodi lanciati fra le righe. Finisce così che la lettura della “Cena degli Dei” diventa il pretesto per andare a scartabellare vecchi archivi e libri riposto in qualche scaffale (o, più prosaicamente, consultare Google) per tirare le fila di quei discorsi accennati dall’autore. E, all’ultima pagina, oltre alla soddisfazione cha lascia sempre un bel romanzo, il lettore si trova arricchito nel suo bagaglio di conoscenze sportive, storiche e mondane.
E ora… sotto con “Il ritorno” e “La discesa”, perché la curiosità di leggere questi sequel è tanta!