Colin Shindler e il Manchester City: una storia d’amore


La storia della squadra.

«Essere un tifoso del Manchester City, in una giungla di tifosi del Manchester United, è un po’ come essere un animale a rischio d’estinzione». Così diceva Jimmy Grimble nell’omonimo e fantastico film girato ad inizio millennio. Così potrebbe dirvi anche Colin Shindler, autore inglese di origini ebraiche che ha scritto La mia vita rovinata dal Manchester United. Un libro autobiografico pubblicato nel 1998 e giunto in Italia tre anni dopo, in cui il filo conduttore è l’amore del protagonista per lo sport e per il Manchester City. Una squadra storicamente lunatica, capace di retrocedere subito dopo aver vinto il suo primo campionato (1937). Nel settembre 2008 è però cambiato tutto, quando la società celeste (niente di divino, è il colore della maglia) è stata rilevata dai ricchissimi arabi dell’Abu Dhabi United Group, che l’hanno trasformata in una delle massime potenze del calcio mondiale. Il club ha così riscritto la sua storia, basti pensare che prima dei “re magi” qatarioti aveva vinto in tutto 12 trofei mentre tra 2008 e 2020 ne ha ottenuti ben 14.

La storia di Manchester.

Da piccolo, Shindler ha conosciuto un altro Manchester City. Ad affascinarlo fu l’azzurro delle divise e se in città scegli quel colore sai che dovrai sempre fare i conti con il rosso dell’altra squadra. Lo United: una formazione nata per vincere, poi quasi cancellata da un incidente aereo nel 1958 e quindi tornata prepotentemente in auge, anche dopo la crisi degli anni Settanta che la vide addirittura retrocedere nel ’74. Con le occasionali eccezioni, la sostanza era che «Ogni qualvolta il Manchester City coglieva qualche traguardo, il Manchester United era lì a rovinare la festa». Anche questo libro ha beffardamente confermato la regola essendo uscito nel ’98, ovvero pochi mesi prima che i Red Devils completassero una storica tripletta aggiudicandosi campionato, Coppa di Lega e Coppa dei Campioni. Prima che arrivassero gli sceicchi, non c’era respiro per i tifosi del City. Che comunque qualche bella soddisfazione se la sono tolta, in primis lo scudetto del 1968 soffiato proprio ai cuginastri in un finale mozzafiato. Nel decennio seguente arrivarono anche cinque coppe nazionali e la Coppa delle Coppe 1970, primo e paradossalmente ancora unico alloro internazionale.

La storia dell’autore.

Ricordi più che mai vividi nella memoria di Shindler che ha scortato fedelmente i suoi eroi, solo o in compagnia, nella vecchia tana del Maine Road e in innumerevoli trasferte. Il suo percorso di studente e ricercatore ha così preso forma allo strampalato ritmo del Manchester City: pur nella sua sorte altalenante, la squadra ha riempito la crescita del ragazzo che strada facendo è incappato in diversi nodi da sciogliere, prima di trovare un equilibrio. Il libro diventa dunque una mappa degli «effetti che lo sport ha sulle persone, sulle loro amicizie, sui loro rapporti familiari». In molte pagine il calcio è protagonista assoluto, in altre fa da sfondo alla vita del giovane Colin che rivisita gioie e fantasmi del suo passato. La lettura, irrigata da una spiccata ironia, diverte e commuove perché lo scrittore espone senza censure le sue emozioni. Quanto agli aspetti più ostici del libro, da segnalare qualche periodo un po’ contorto e soprattutto il cricket, altra grande passione giovanile dell’autore. Si parla molto anche di questo sport e probabilmente chi non lo conosce ci capirà poco. Per il resto, siamo certi che La mia vita rovinata dal Manchester United potrà arrivare al cuore di qualunque tifoso, senza distinzione di fede.

Perché leggere La mia vita rovinata dal Manchester United:

perché è un libro che fa ridere e piangere. Perché illustra con rara efficacia la mentalità di un tifoso di calcio (e cricket).



Titolo:
La mia vita rovinata dal Manchester United
Autore: Colin Shindler
Editore: Baldini & Castoldi
Anno: 2001, 2007
Pagine: 363

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