La storia di “Le God”


L’epifania altro non è che la manifestazione del divino. L’invisibile che diventa visibile. Nel linguaggio letterario, il termine è stato mutuato per descrivere i momenti in cui un qualcosa, solitamente non percepibile, si manifesta. Ecco, unite i due significati e otterrete ciò che per tanti appassionati di calcio cresciuti negli Anni Novanta è stato Matthew Le Tissier, Le God. Un’epifania dello spirito calcistico. È questo che prova a raccontare Matt Le Tissier. Una scelta di vita (2019, Urbone Publishing, pp. 67) di Christian La Fauci, il primo libro in Italia dedicato a un vero e proprio simbolo del calcio inglese.

Colmare una lacuna.

Fa un po’ specie pensare che mai nessuno prima avesse pensato, in un Paese dove il calcio rasenta lo status di religione, di dedicare un’opera a un giocatore come Le Tissier. Per dire: neppure la sua autobiografia, Taking Le Tiss (2009), è mai stata tradotta in Italia. Il libro di La Fauci va dunque a colmare, meritoriamente, un vuoto, una lacuna che c’era e non ci si capacitava che esistesse. Parallelamente, il volumetto targato Urbone paga un ineluttabile scotto, ovvero narrare le gesta di un personaggio sì unico e fuori dal tempo in senso universale, ma che ha calcato i campi del calcio inglese ben prima che questo diventasse un prodotto commerciale globalmente noto, per di più vestendo la maglia di una squadra, il Southampton, che non è mai stata in grado di conquistarsi un posto tra le grandi d’Oltremanica.

L’assenza di profondità.

Questi due fattori sono i punti da cui partire per capire i pregi e i difetti di Matt Le Tissier. Una scelta di vita. Il libro, infatti, è il meritato omaggio a un grandissimo calciatore che, però, tanti non conoscono. Da qui, probabilmente, la scelta di ripercorrerne le gesta seguendo una linea cronologica ben chiara, ovvero la sua carriera. Praticamente ognuna delle sedici stagioni di Le Tissier giocate con la maglia dei Saints viene toccata, seppur in modo fugace, regalando più dei flash del giocatore che una sua proiezione a tutto tondo. Se volessimo fare un parallelo cinematografico, potremmo dire che più che un film siamo di fronte a un cortometraggio. E siccome la trama (la vita calcistica di Le Tissier) è di quelle avvincenti, dispiace un po’ che tutto fili via così velocemente. C’è tutto, ma allo stesso tempo poco. Manca un po’ di profondità e di prospettiva.

L’unicità di Le Tissier.

Ed è un peccato. Perché Le Tissier è stato veramente qualcosa di unico. Non è un caso che, sebbene le librerie siano vuote di titoli a lui dedicati, il web pulluli invece di articoli e approfondimenti incentrati su Le God. Tipo strano, ‘sto ragazzone di Guernsey: allampanato, ciondolante, un portamento lontanissimo dall’idea di eleganza che il suo cognome dagli echi francigeni lascerebbe immaginare. In campo, però, il discorso era diverso. È francamente difficile trovare, nella storia del calcio britannico (e che storia…), un giocatore col suo talento. Col suo tocco, con la sua inventiva, con il suo amore per lo straordinario e l’inaspettato. Negli anni, gli sono stati affibbiati innumerevoli soprannomi, ma è certamente Le God, quello con cui viene ancora oggi ricordato, a essere il più azzeccato. Perché descrive perfettamente l’epifania che ogni amante del pallone ha provato non appena l’ha visto. E, in quest’ottica, non stupisce se uno dei suoi più grandi fan sia Xavi.

Una domanda senza risposta.

A questa figura calcisticamente superiore, s’abbina poi una figura umana decisamente più… normale. Le Tissier, infatti, è distante anni luce dai Cantona, dai Beckham, dai Best (giusto per nominare altri tre numeri 7 niente male). Placido, privo di qualsivoglia vezzo da star. Aveva una sola ambizione nella vita: diventare calciatore. Il Southampton gli ha dato questa possibilità e lui ha ricambiato restando lì per sempre. Dei soldi e dei successi non gliene è mai importato. Essere «un pesce grande in uno stagno piccolo» (cit.) va benissimo. Questo il libro di La Fauci lo racconta bene, anzi lo rimarca più e più volte. È il fulcro dell’opera. La scelta di vita di Le Tissier richiamata nel titolo è proprio questa. Manca però il passaggio in più, cioè l’indagine narrativa del motivo per cui Le Tissier ha fatto questa scelta. Quando si arriva in fondo (e ci vuole poco), si ha la percezione di una incompiutezza che amareggia. Ma che, allo stesso tempo, si lega invece al personaggio a cui l’opera è dedicata.

Perché leggere Matt Le Tissier. Una scelta di vita di Christian La Fauci:

 per scoprire (o riscoprire) come il calcio possa essere anche soltanto un atto d’amore. Verso se stessi e verso gli altri.


Titolo: Matt Le Tissier. Una scelta di vita.
Autore: Christian La Faucia
Editore: Urbone Publishing
Anno: 2019
Pagine: 67

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