La biografia della regina del tennis

Non è facile raccontare l’intensissima carriera e la poliedrica personalità di Serena Williams, regina del tennis mondiale. Il giornalista sportivo statunitense Gerald Marzorati ha provato a farlo con l’intento – riuscito – di realizzare una biografia onnicomprensiva e «prismatica». Ci spiega nell’introduzione di aver consultato a riguardo decine di libri e di saggi.  E ci informa soprattutto di averla seguita e studiata da vicino per un intero anno assistendo alle sue competizioni, partecipando alle sue conferenze stampa, intervistando colleghe (attuali e del passato), allenatori, giornalisti, commentatori, esperti del mondo del tennis. La straordinarietà di Serena è innanzitutto la durata della sua esperienza sportiva. Nata nel 1981, è nel professionismo dal 1997 e ancora in attività, sempre ai massimi livelli internazionali. Inanellando record su record, nel singolo, nel doppio, su ogni tipo di campo e di terreno, sfidando incidenti fisici e pregiudizi culturali. Marzorati è abile nel mostrare il percorso di vita della Williams, i promettenti inizi quasi a ruota della sorella Venus, e la precoce esplosione che ne rivela da subito la stoffa di campionessa. Senza tacere i momenti critici, le battute d’arresto, le annate con risultati sottotono. L’autore ha svolto un pregevole lavoro in cui ripropone le numerose gare disputate e le innumerevoli vittorie. Con dovizia di particolari e descrivendone le singole giocate, lo svolgimento dei match, servizi, risposte, aces, ed anche le incertezze e le rese. Le partite più importanti da lei disputate in ogni parte del mondo, sono qui non solo evocate, ma presentate in modo efficace e plastico, rendendo ragione della potenza e delle strategie di gioco della tennista.

Oltre lo sport.

Serena è un’atleta conosciutissima a livello planetario grazie anche alla capacità di autopromozione attraverso dichiarazioni, apparizioni in tv, gestione dei social: si pensi che la seguono su Instagram quasi quattordici milioni di followers. Nonostante questo, l’autore è convinto che la tennista non sia sufficientemente conosciuta e compresa. E infatti non si prefigge innanzitutto di celebrare il suo genio sportivo, ma di farla conoscere nella sua completezza e globalità di persona, al di là dei luoghi comuni o del “già noto”. Parla sì dei risultati sul campo, della celebrità e della ricchezza, ma per contestualizzare e spiegare il “fenomeno Williams”. Ribadendo a più riprese come Serena sia soprattutto un’icona culturale che si è conquistata spazi crescenti in ambito professionale, commerciale, mediatico. Sottolineando il fatto che essere una donna di colore non l’ha sempre aiutata nell’inseguimento delle proprie ambizioni. La tenacia dei suoi genitori – i suoi primi allenatori autodidatti che all’età di tre anni la iniziarono al tennis e a quattordici la fecero debuttare -, il doversi misurare con la sorella che prima di lei si era affermata nel tennis, il voler superarla, la freddezza e l’astio che i bianchi le riservavano, l’hanno resa più forte e determinata. Ha vinto da donna, donna nera, madre.

Atleta e mamma.

Il libro di Gerald Marzorati documenta inoltre la strenua volontà di Serena di dimostrare il suo dominio sportivo anche dopo che è diventata mamma, nel 2017. Nonostante la forzata sospensione degli allenamenti, la successiva graduale ripresa della preparazione, l’inevitabile trasformazione del proprio corpo, la diversa tensione e attenzione psicologica. In questa veste e in queste particolari condizioni personali, è sua ferma intenzione rincorrere l’ennesimo record: uguagliare e infrangere quello di Margaret Court, vincitrice di ben ventiquattro Slam. Sogno sfiorato, o colpevolmente mancato, a seconda dei punti di vista, nella finale US Open del settembre 2018 a causa di sue intemperanze verbali rivolte a un giudice di gara. Sogno che però è tuttora inseguito, nonostante la sua età anagrafica (età in cui molte sue colleghe avrebbero già pensato al ritiro). Serena Williams si sente nel contempo investita di una grande responsabilità, a cui non vuole sottrarsi: «Io gioco per me, ma rappresento anche qualcosa più grande di me. Lo accetto e mi piace». Un messaggio relativo alla possibilità di riscatto, nonostante il razzismo, il sessismo, l’emarginazione e il boicottaggio. Le sorelle Williams, e soprattutto Serena, sono state attrazioni per tante ragazze di colore che grazie a loro si sono avvicinate al tennis (diventandone anche protagoniste), ed anche richiamo per un crescente pubblico televisivo (la loro finale degli US Open 2001 – ad esempio – fu seguita da quasi ventitre milioni di telespettatori). E, ancor più, dimostrazione che ogni persona può seguire la propria strada pur avendo tutto e tutti contro. Nel finale del suo libro, Marzorati ricorda le parole che Bryan Stevenson, avvocato e fondatore di Equal Justice Initiative, rivolge alla minore delle due Williams: «Persone di tutte le razze, svantaggiate, escluse o emarginate, si identificano con il tuo impegno. ‘Quando lottiamo, resistiamo. Quando continuiamo a insistere anche se tutto sembra contro di noi, contribuiamo al movimento della giustizia’. Che Serena continui a giocare e a lottare è una grande fonte di ispirazione, ci dà energia».

Icona, emblema, sprone. Al di là del raggiungimento o meno del ventiquattresimo Major, Serena, sorvolata la storia, è da tempo ormai proiettata nella leggenda.

Perché leggere Serena Williams di Gerald Marzorati:

per la notevole quantità di informazioni che racchiude; per la sottolineatura della fuoriclasse quale icona pop, mediatica e culturale; per il particolare impianto narrativo con cui l’autore ha costruito la sua biografia.

Titolo: Serena Williams
Autore: Gerald Marzorati
Editore: Baldini+Castoldi
Anno: 2021
Pagine: 318

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