I segreti dei giocatori che hanno cambiato il tennis per sempre

Colpi di genio è un libro che parla di tennis senza passare da Roger Federer, né da Rafael Nadal, né da Novak Djokovic, cioè l’abc del tennis contemporaneo. E forse è proprio questa la forza dell’opera scritta da Stefano Meloccaro, giornalista cresciuto a pane e tennis nonché insegnante dello sport con la racchetta. L’autore parte da una premessa: non si possono fare paragoni fra i tennisti del passato e quelli dei giorni nostri, perché sono cambiate troppe cose. È tutto diverso: la società, le persone, gli attrezzi del mestiere. Poi però, sempre nell’introduzione: «Come d’incanto, ho ceduto. Non so dire quando, so che è accaduto anche a me. Mi faccio orrore, ma lo ammetto: sono diventato passatista pure io». Dove con “passatista” s’intende chi pensa che sì, il paragone si può fare e sì, quelli di una volta erano molto meglio. Forse i colpevoli principali sono proprio loro, Federer, Nadal e Djokovic: «A forza di sentirne parlare – e parlare io stesso solo di loro – mi sono quasi venuti a noia. (…) Il tennis non era mai stato monotematico fino a questo punto». 

Imperfezioni.

E allora sotto con dieci grandi del passato, da Rod Laver (fenomeno in… bianco e nero) ai più recenti Jimmy Connors, Borg-McEnroe (che sono un’entità unica), Boris Becker, Andre Agassi… Vere e proprie pietre miliari del tennis, gente che ha cambiato il modo di praticare questo sport. Ma soprattutto persone straordinariamente imperfette: «Ognuno di loro mostrava almeno un aspetto di relativa debolezza. (…). Ma la loro vulnerabilità era l’essenza stessa del fascino geniale che emanavano». Il punto è questo: i fuoriclasse di oggi sono delle macchine. Azione, reazione, dritto, rovescio, bum, bam. Game, set, match, applausi, flash, alla prossima. Non si tratta solo della triade, Federer-Nadal-Djokovic, ma di quasi tutti i tennisti moderni: «Sono computer programmati per mantenere prestazioni sempre ottimali. Tutti egualmente preparati nel fisico, tecnica impeccabile, forti di testa, capaci di sopportare le pressioni e le aspettative sempre più alte». Meloccaro è perfettamente consapevole del loro grande valore. 

Scossoni.

Ma è come se tutto questo non gli bastasse, perché lui ha visto altro: «Il dritto marcio di Connors, le volée artigianali di Borg, i colpi strappati di Yannick Noah». E non si parla solo di colpi da campo: Colpi di genio sono anche le follie autolesioniste, le ottuse testardaggini, i tormenti giovanili. Anche l’indolenza di Adriano Panatta, che di Meloccaro è diventato buon amico (e che ha scritto a sua volta qualcosa di simile). Nella prefazione, l’ex campione romano dice: «Questo libro riesce a ricreare assai bene, procedendo sull’onda dei ricordi, ciò che sta succedendo oggi nel tennis». Dopo la lettura la sensazione è un po’ diversa: con il suo viaggio nel passato in dieci tappe, Meloccaro spiega bene cosa è accaduto ieri al tennis e quali scossoni lo hanno portato alla sua dimensione attuale. Il testo è arricchito da preziosi interventi “extra”, in coda ad ogni capitolo: troviamo qualche vera e propria chicca, come un articolo del 1983 di Rino Tommasi (storico giornalista). Insomma il libro è consigliato a tutti gli appassionati di tennis, in particolare ai più giovani – che non hanno altro dio al di fuori di Federer, Nadal o Djokovic – e ai nostalgici “passatisti”.

Perché leggere Colpi di genio di Stefano Meloccaro:

perché ripercorre, in maniera rapida ma incisiva, decenni di storia dorata del tennis.


Titolo: Colpi di genio
Autore: Stefano Meloccaro
Editore: Sperling & Kupfer
Anno: 2021
Pagine: 256 

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