La partita di basket italiano con il finale più incredibile di sempre

130 pagine per descrivere un secondo, anzi forse un centesimo di secondo, che ha cambiato in maniera radicale la storia della pallacanestro italiana. Dario Ronzulli, uno dei più documentati e affermati giornalisti nostrani sul mondo della palla a spicchi (ed in particolare sul basket italiano), non è nuovo a fatiche letterarie che riportano al lettore momenti epocali di svolta della pallacanestro del nostro campionato, avendo pubblicato, sempre con inContropiede, l’incredibile vicenda del tiro da 4 punti di Sasha Danilovic che decise il derby di finale del 1998 tra Virtus e Fortitudo Bologna. Questa volta invece l’autore torna indietro di oltre trent’anni riportandoci alla stagione 1988-1989 e più nello specifico raccontandoci l’incredibile vicenda della Libertas Livorno, una delle due squadre della cittadina toscana che, guidata in panchina da un maestro come Alberto Bucci, arrivò a giocarsi la vittoria del campionato di serie A a gara-5 di finale contro la corazzata Milano, ricca di campioni (Meneghin e McAdoo su tutti) e reduce da 7 partecipazioni consecutive alle finali dei playoff. Da qui, dall’ultimo secondo di gara-5 di finale scudetto, parte il libro di Ronzulli che arriva a raccontarci lo scudetto vinto prima da Livorno e poi ufficialmente da Milano.

Gli ultimi minuti di gara-5 con il canestro-non canestro di Forti.

Livorno e la rivalità sotto canestro.

Il lavoro fatto dall’autore ha lo scopo di far comprendere al lettore tutto il percorso “drammatico” che c’è nel tiro finale di Andrea Forti di Livorno, prima assegnato, con scudetto alla squadra toscana, ed in seguito tolto dagli arbitri, perché fatto partire fuori tempo massimo, con il titolo di campione d’Italia, di conseguenza, spostato sul petto della franchigia meneghina. Quella finale è stata infatti un cammino tortuoso per entrambe le squadre: la grande Milano che stava rimpiazzando il mitico coach Dan Peterson e la “piccola” Libertas Livorno, ricca di talentuosissimi italiani con un orizzonte non più solo cittadino, fatto di sentiti derby contro la Pielle Livorno, ma bensì di sfide ai colossi nazionali. Ed in questo percorso, che porta al folle ultimo attimo di gara-5, l’autore ricostruisce i due differenti contesti, di una Livorno in stagione di grazia e di una Milano che si trascina nel posto dove deve “obbligatoriamente” stare grazie ai colpi di coda dei suoi campioni veterani.

Ricostruzione giornalistica.

Capitolo per capitolo, Ronzulli avvicina sempre di più l’indagine a quel secondo apparentemente così breve, ma che racchiude dentro di sé tutto: gioie e dolori, imprese e sconfitte, frustrazioni e rivincite personali. I ritratti dei protagonisti vengono risucchiati nel caotico e concitato finale dove l’emotività prende il sopravvento sull’ordine e l’organizzazione, generando un contesto comunicativo di difficile comprensione anche a distanza di più di 30 anni. In questo marasma l’autore ha il pregio di rendere lineare e chiara la narrazione, permettendo al lettore di cogliere dettagliatamente le pieghe della vicenda; il tutto riesce grazie ad un lavoro giornalistico sopraffino di Ronzulli, documentato nella postfazione finale, dove viene raccontato il metodo di ricostruzione della vicenda, fatta di interviste ai protagonisti, lettura delle fonti e video su video realizzati da tutte le angolature di quella maledetta/benedetta azione finale. Bucci, Zeppilli, Cappellari, Forti, Premier, una miriade di protagonisti, tanto tempo di lavoro, 130 pagine di libro per fare luce su un secondo che ha segnato inequivocabilmente la storia del nostro basket.

Perché leggere Sulla sirena di Dario Ronzulli:

perché per la partita che era non puoi non aver desiderato di essere lì a Livorno quella sera; e Ronzulli riesce a riportarti lì in quei momenti brevi ma infiniti tra parquet e spogliatoi.


Titolo: Sulla sirena
Autore: Dario Ronzulli
Editore: Edizioni inContropiede
Anno: 2021
Pagine: 130


Per leggere l’intervista all’autore di Sulla Sirena clicca qui.

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