Come conquistare menti, cuore e vittorie

Leadership.

Carlo Ancelotti è diventato un leader a modo suo. Non è così immediato spiegare il termine “leader”: i vocabolari rimandano alle idee di capo o di guida. Ma cosa significa essere un leader sul lavoro, per esempio in una grande società di calcio? Quanti modi ci sono di esercitare una leadership? E come questa può tradursi in termini pratici? Ancelotti, allenatore di calcio classe 1959, ha le sue risposte. Nel 2016 il tecnico di origini emiliane ha scritto il suo terzo libro, Il leader calmo (edizioni BUR), supportato da due amici: Chris Brady e Mike Forde, entrambi dirigenti affermati sia nel campo sportivo che in quello del “business”. Il volume è articolato in tre parti (e dieci capitoli): “La parabola della leadership”, “Il core business” e “Imparare a essere un leader”. Ogni sezione è brevemente introdotta da Chris Brady. A scorrere l’indice sembrerebbe più un libro per impiegati d’azienda che per appassionati di sport. In realtà il testo, pur accostando il mondo del pallone a quello degli affari, rimane sempre comprensibile ed incentrato sulla dimensione calcistica.

Conoscenze.

Ancelotti parla delle sue esperienze in panchina, dalla Reggiana (1995) fino al Real Madrid (2015), e poi entra più nel dettaglio della sua leadership: come l’ha costruita, quali fattori tiene a mente esercitandola, con quali persone la condivide. In sostanza, l’ex tecnico del Milan ci spiega la sua mentalità, sia nel quotidiano che in una prospettiva a lungo termine. Ci sono dei pilastri, concetti ricorrenti come cultura, relazione, comunicazione, elasticità. E poi ci sono testimonianze che impreziosiscono il testo e aiutano a capire, più concretamente, quali effetti possa avere una gestione come quella di Ancelotti. Intervengono personaggi famosi, star di prima grandezza che hanno lavorato con o contro “Carletto”: Cristiano Ronaldo, Zlatan Ibrahimovic, John Terry, Alex Ferguson… Tali contributi tracciano un quadro omogeneo, evidenziando le competenze ma soprattutto la grande umanità del mister. Proprio questo risulta il valore aggiunto della “leadership calma”: la capacità di trattare i giocatori come persone, non solo come figurine, e di saper infondere sicurezza anche nei momenti topici.

Convinzioni.

In generale, ci sono passaggi in cui il libro può risultare un po’ ripetitivo, perché Ancelotti ribadisce a più riprese le proprie convinzioni profonde. D’altra parte il suo metodo è esposto con chiarezza, ed anche un lavoratore esterno allo sport potrà ricavarne degli spunti di riflessione. Ogni capitolo termina con una finestra che riassume i contenuti principali con delle frasi sintetiche. I fan più curiosi troveranno anche qualche aneddoto sui giocatori e i dirigenti, mentre i pensieri del protagonista s’intrecciano di continuo con le considerazioni di campo. Accostiamo infine questo libro agli altri due scritti da Ancelotti. Preferisco la coppa (2009) è un’autobiografia parziale e più divertente, mentre Il mio albero di Natale (2013) si occupa più a fondo delle partite e della preparazione tattica. Con Il leader calmo, il mister offre ai lettori un altro lato della propria intimità sportiva ed umana (i due aspetti, nel suo caso, vanno sempre di pari passo). Questo terzo volume è interessante per capire come ci si possa affermare al proprio meglio, rispettando tutti i fattori in gioco e senza rinunciare alla personalità individuale. Anche in un mondo iper-frenetico come quello del calcio.

Perché leggere Il leader calmo di Carlo Ancelotti:

perché illustra un modello di leadership vincente e al tempo stesso “a misura d’uomo”; perché contiene diverse testimonianze illustri.


Titolo: Il leader calmo
Autore: Carlo Ancelotti
Editore: BUR
Anno: 2016
Pagine: 331


Per leggere la recensione di Preferisco la coppa, altro libro di Carlo Ancelotti, clicca qui.

Per leggere la recensione di Il mio albero di Natale, altro libro di Carlo Ancelotti, clicca qui.

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