Schemi e segreti del grande allenatore italiano

Quante volte, nelle interviste degli allenatori di calcio, sentiamo dire che gli schemi non contano, che i moduli sono questioni da giornalisti, che i numeri e le tattiche riempiono i bicchieri del bar sport e muoiono nelle gole dei chiacchieroni… Ebbene nel suo secondo libro (il primo è Preferisco la coppa, del 2009), Carlo Ancelotti si siede in cattedra, ci chiama a raccolta in un’aula immaginaria ed apre al pubblico il suo taccuino. Quello di schemi, moduli, numeri e tattiche. Il volume, curato da uno dei collaboratori più fedeli del mister -il pesarese Giorgio Ciaschini- si presenta come un manuale di strategia tecnica ed emotiva. Ancelotti sfoglia la sua carriera spiegando di volta in volta i problemi affrontati a livello tattico, dalla Reggiana ‘95-‘96 al PSG 2012-2013. Con tanto di illustrazioni in cui palline e frecce ripropongono giocatori e movimenti in campo.

A lezione di tattica.

Il tecnico emiliano scende fin nei dettagli della sua preparazione, arrivando a descrivere la settimana tipo delle squadre e componendo una sorta di lectio magistralis, pur manchevole -per ragioni temporali- delle esperienze più recenti. Ciononostante, il libro può tornare utile anche per rileggere le avventure successive di Ancelotti, ad esempio quella più controversa sulla panchina del Napoli. La lettura scorre fluida, rischiando d’impantanarsi solo in qualche passaggio più tecnico e sfociando nel capitolo probabilmente più ghiotto, il penultimo, in cui il mister rivive le sue dieci ‘partite della vita’ attraverso la lente tattica. Tra i ricordi trova spazio anche la finale di Istanbul 2005, l’incubo di ogni milanista che ‘Carletto’ decide di affrontare in esclusiva coi suoi lettori, forse proprio per fornire una spiegazione più razionale.

Un’opportunità per tutti.

D’altronde, come il mister ripete più volte nel testo, ogni esperienza porta con sé qualcosa di buono: in fondo, senza quell’antecedente turco, il sequel ateniese di due anni dopo non avrebbe avuto lo stesso sapore per i tifosi rossoneri. Il mio Albero di Natale rappresenta dunque un’opportunità per qualsiasi appassionato di calcio, non solo per i più “secchioni”, anzitutto perché di Carlo Ancelotti ci si può fidare ciecamente (a chi nutrisse dubbi basterà consultare il curriculum del tecnico, allegato in fondo). Inoltre, il mister che c’è in voi potrà fare la voce un po’ più grossa anche al bar sport, magari dopo aver spiluccato il glossario che va dalla A di “Approccio integrato” alla V di “verticalizzazione”. In fondo, com’è che si dice: siamo mica tutti allenatori?

Perché leggere Il mio albero di Natale di Carlo Ancelotti:

perché è un manuale di tattica e gestione della squadra scritto da uno dei migliori allenatori.


Titolo: Il mio albero di Natale
Autore: Carlo Ancelotti (con Giorgio Ciaschini)
Editore: Rizzoli
Anno: 2013
Pagine: 242


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