La vita di King Roger vista da vicino

Questo vero e proprio “mattone” (oltre cinquecento pagine) è consigliato agli appassionati di tennis che non hanno mai letto un libro su Roger Federer. Christopher Clarey, noto giornalista americano, non è certo il primo ad occuparsi per iscritto del fenomeno svizzero. Nel 2012 David Foster Wallace gli dedicò un celebre saggio dai toni spirituali. Poi, dal 2018 in avanti, è stato pubblicato almeno un libro all’anno: Il codice Federer a cura di Stefano Semeraro (2018), Il campione e l’uomo di Simon Graf (2019), La biografia definitiva di René Stauffer (2020). Fino alla doppietta del 2021, con Roger Federer è esistito davvero del giovane Emanuele Atturo e il… mattone del veterano Clarey, intitolato Il maestro (Baldini+Castoldi). Se avete già avuto modo di leggere una delle opere sopracitate, forse non è il caso che vi cimentiate anche con questa. Probabilmente, ci ritrovereste una serie di elementi già appresi inframmezzati da qualcuno nuovo. Se invece siete a digiuno di letture riguardanti Federer, e a maggior ragione se fate il tifo per lui, allora questa può essere la vostra occasione.

Assiduità.

L’intento dell’autore non è portare a galla segreti mai svelati, cercare scheletri nell’armadio: la vita di Federer appare più come un insieme di fili da unire, connessioni da illuminare, motivazioni da “toccare”. Clarey ci offre una biografia «episodica e interpretativa, costruita con cura attorno ai luoghi, alle persone e ai duelli che per Roger sono stati più importanti o simbolici». Ci sono sedici capitoli (ma non l’indice, piccola pecca editoriale), tutti mediamente lunghi: ognuno parte da un luogo diverso, seguendo un ordine cronologico e ripercorrendo così le tappe della vita e della carriera di Federer. Leggendo, si potrà certamente scoprire (o riscoprire) qualcosa, ma non è questo il punto. La forza e l’efficacia del testo stanno nell’assiduità con cui Clarey ha seguito il tennista, diventandone praticamente amico col passare degli anni. Lo ha intervistato in tutti i continenti, lo ha raggiunto a casa sua in Svizzera. Lo ha visto saltare di gioia e piangere di dolore. Ha viaggiato, mangiato e parlato con lui. E dunque può restituirci un’immagine piuttosto credibile del personaggio, del suo carattere e delle abitudini dentro e fuori dal campo.

Mosaico.

Ma non solo. In qualità di amante del tennis, e di inviato per importanti testate giornalistiche, Clarey ha potuto (e voluto) ricostruire tutto il mosaico che circonda la maestosa figura di “King Roger”. Ci parla molto dei suoi legami famigliari, degli allenatori che hanno sviluppato il suo gioco (su tutti Peter Carter), degli agenti che ne hanno accudito il percorso. Fino agli avversari che lo hanno spinto a migliorarsi un torneo dopo l’altro. Naturalmente ci sono parti dedicate a Nadal e Djokovic, antagonisti per eccellenza. Ma è quasi più piacevole ritrovare nomi come Lleyton Hewitt, Andy Roddick, Marat Safin ed altri campioni “normali” che Federer mise in riga per impadronirsi del tennis. Se dunque la materia vi appassiona, potrete certamente apprezzare l’esaustivo lavoro di Clarey: è ricco di testimonianze dirette e risulta impegnativo più per la lunghezza che nei contenuti. Solo raramente la lettura rischia di diventare noiosa, mentre più spesso potrebbe suonare un po’ di parte. D’altronde, siamo onesti: è veramente difficile non essere di parte nei confronti di Federer.

Perché leggere Roger Federer. Il maestro di Christopher Clarey:

per immergersi completamente nella vita, anche quotidiana, del tennista svizzero; per capire meglio come dev’essere convivere con lui.


Titolo: Roger Federer. Il maestro
Autore: Christopher Clarey
Editore: Baldini+Castoldi
Anno: 2021
Pagine: 551

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